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La Casa delle culture di Scicli compie 8 anni. Più di 1000 persone accolte

 

«Anni faticosi e bellissimi, di incontri dal valore inestimabile e di crescita personale». Così Giovanna Scifo, responsabile della Casa delle culture, nel giorno dell’ottavo compleanno della struttura.

Era infatti il 12 dicembre 2014 quando aprì per la prima volta i battenti la Casa delle culture di Scicli, in provincia di Ragusa, una delle attività di Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della Federazione delle chiese evangeliche in Italia.

«Da allora abbiamo accolto più di mille persone da tutto il mondo: tantissime storie, vite, ricordi e percorsi che abbiamo avuto il privilegio di condividere con bambini, donne, ragazzi», continua la referente del progetto siciliano.

Attualmente sono impegnati presso il centro 5 operatori e mediatori, 4 volontari e volontarie, ed accolte 31 persone: una donna ucraina e alcuni nuclei famigliari e giovani provenienti dalla Libia, siriani dal Libano. Sono tutte e tutti arrivati in Italia grazie ai corridoi umanitari realizzati dalla FCEI con la Tavola valdese e altre organizzazioni della società civile.

In questi otto anni la Casa delle culture ha partecipato e dato vita a decine di iniziative, realizzato progetti per la cittadinanza, ha «stimolato la nascita e la crescita di tante associazioni capaci di intercettare i bisogni delle persone». E per il futuro, la volontà è proprio quella di «continuare a essere un pungolo, a stimolare soprattutto le istituzioni ad occuparsi di più e sempre meglio delle persone, a partire dai diritti, come quello alla casa ma non solo, a fare comunità», conclude Giovanna Scifo.