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Pietre viventi in comunione con Cristo

Tutti i figli d’Israele, uomini e donne, il cui cuore mosse a portare volenterosamente il necessario per tutta l’opera che il Signore aveva ordinata per mezzo di Mosè, portarono al Signore delle offerte volontarie
Esodo 35, 29

Anche voi, come pietre viventi, siete edificati per formare una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo.
I Pietro 2, 5  

È confortante vedere tante persone che si uniscono per fare qualcosa di bello e buono, quale che sia la loro convinzione religiosa e anche quando si tratti di non credenti. A torto o a ragione, credo che sia comunque il Signore a spingerli e a orientarli a fare il bene e a farlo bene. Gli Israeliti che portano offerte per la costruzione di questo Tempio “ante litteram”, prima, cioè, del Tempio stesso, rispondono di cuore e concordemente alla chiamata di Dio: alcuni portano oggetti o materie prime, altri mettono a disposizione la loro abilità manuale. Forse è stato così quando le nostre comunità valdesi, metodiste, battiste edificarono o adattarono al culto i locali nei quali ci riuniamo per le varie attività. La chiesa ha bisogno di luoghi di riunione, sì, ma gli edifici non sono la chiesa, e neppure le istituzioni, i regolamenti, la storia o la tradizione sono la chiesa. La chiesa è fatta di persone, uomini e donne chiamati da Dio in Cristo dalle tenebre alla sua luce meravigliosa (1 Pt 2, 9). Ce lo ricorda l’autore della Prima Lettera di Pietro: “pietre viventi” a costituire una “casa spirituale”. Le pietre viventi sono poste in contrapposizione con le pietre inerti che costituiscono gli edifici, sono viventi perché vivificate dallo Spirito e perché sono in comunione con Cristo, la “pietra vivente” (1 Pt 2, 4). Ai sacrifici “materiali” del Tempio si sostituiscono, in una casa “spirituale”, sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo. I credenti tutti, senza alcuna distinzione, sono tutti ugualmente parte di un sacerdozio santo, funzione che non si può delegare ad altri. I cristiani devono, dunque, essere ben consapevoli della loro responsabilità particolare nei confronti di Dio e della testimonianza al mondo, ma sono anche chiamati a vigilare affinché nessuno, a qualsiasi titolo, si appropri in esclusiva di ciò che è stato dato a tutti e ad ognuno; e non dalla storia o dalla tradizione, ma dalla Parola stessa di Dio.