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Rifugi, giovani, ambiente, sentieri e ruolo centrale delle sezioni le parole chiave del nuovo vicepresidente nazionale del Cai, il torrese Giacomo Benedetti

Per la prima volta in quasi 160 anni di storia il pinerolese, in provincia di Torino, sarà rappresentato alla vicepresidenza del Club Alpino Italiano. Oltre trecentomila soci, iscritti a 512 sezioni e 316 sottosezioni sparse in tutta Italia, il sodalizio ha tenuto ieri sera, giovedì 1° dicembre l’assemblea dei delegati per eleggere due vicepresidenti (sono tre in totale) che erano al momento vacanti dopo le dimissioni dei due vicepresidenti avvenute in primavera dopo il cambio di presidenza. Giacomo Benedetti, socio del Cai Uget ValPellice (che nel 2023 compie i 100 anni di vita) e attuale vicepresidente della sezione, dopo essere stato eletto a maggio dello scorso anno nel Consiglio Centrale (organo di indirizzo e controllo) si è presentato per questa importante carica assieme al candidato veneto Angelo Ennio De Simoi, presidente della sezione di Feltre (Bl). Il mandato è breve, scadrà a maggio 2023, perché copre il periodo di vacanza, ma entrambi sono anche già stati designati dalle assemblee regionali per il prossimo mandato. Nella propria presentazione Benedetti ha ricordato di come «Per oltre 5 anni sono stato Presidente della Commissione Centrale Rifugi ed opere Alpine, con l’aiuto dei miei colleghi di Commissione, ho cercato di valorizzare i Rifugi in quanto presidi del Territorio, trasversali ed indispensabili a tutte le attività del CAI ed al mondo della Montagna. Una Montagna senza Rifugi non è immaginabile!

Ho lavorato considerando i Rifugi un immenso patrimonio materiale e immateriale, in continua evoluzione, dal grande valore economico, etico, ambientale e simbolico». Una passione che vorrebbe continuare a coltivare anche in seno a quello che può essere considerato una sorta di Cda del Cai, il Comitato Direttivo Centrale, composto dal presidente, da tre vicepresidenti e da un membro aggiunto. «Accanto alla passione per i rifugi c’è sicuramente anche il grande interesse a valorizzare ulteriormente il Sentiero Italia Cai che si snoda per oltre 7000 chilometri, con circa 500 tappe e che tocca tutte le zone del nostro paese. Vorrei che diventasse un filo continuo che lega tutta l’Italia, valorizzando le ricadute economiche che può avere in tutto lo stivale». Benedetti non nasconde però l’emozione a ricoprire la carica di vicepresidente. «Ho accettato perché la motivazione principale, ma non unica, è stata il cambio di passo adottato dal nostro club dopo l’Assemblea di Bormio di questa primavera. Sono stati intrapresi nuovi progetti, nuove iniziative, anche stimolate dai fondi messi a disposizione dal Ministero del Turismo. Ma, soprattutto, è cambiato modo di approcciarsi alle nuove idee e, conseguentemente, è cambiato il metodo di lavoro diventando più dinamico e coinvolgente».