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Il Consiglio ecumenico delle chiese incontra i presidenti di Israele e Palestina

In uno storico incontro per discutere della pace giusta in Terra Santa, il 23 novembre il presidente israeliano Isaac Herzog ha ricevuto formalmente il segretario generale ad interim del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), padre Ioan Sauca. Si tratta del primo incontro tra la leadership del Cec e un presidente israeliano.

Insieme, i due hanno considerato sia la storia che il futuro e hanno concordato sull’importanza di lavorare insieme per costruire ponti verso una pace duratura, la riconciliazione e la sicurezza per tutti nel quadro del diritto internazionale. 

Sauca ha ribadito le politiche del Consiglio ecumenico in merito a Israele e Palestina e ha ricordato che attraverso il suo programma Eappi è presente con il programma di accompagnamento in Terra Santa dal 2002 per garantire la dignità umana e i diritti di tutti e tutte. 

 Sauca ha aggiunto: «Siamo incoraggiati dalla nostra partnership con il Comitato ebraico internazionale per le consultazioni interreligiose (Ijcic) e con altre organizzazioni ebraiche, religiose e Ong che condividono gli stessi valori e le stesse visioni, e siamo ansiosi di lavorare insieme per portare pace e diritti umani per tutti».

Sauca ha quindi concluso: «Dobbiamo insistere sul dovere di garantire i diritti umani e sulla necessità di pace e di condizioni di vita dignitose per tutti. Questo è il valore morale della giustizia e della pace per cui tutti dobbiamo impegnarci. Entrambe le parti sarebbero benedette da una soluzione duratura e sarebbe un importante contributo alla pace mondiale».

Recentemente, il lavoro programmatico del Cec in Terra Santa è stato ristrutturato e consolidato.

Sauca è stato accompagnato nell’incontro dal Rabbino Prof. David Rosen, direttore degli Affari interreligiosi del Comitato ebraico americano ed ex presidente del Comitato ebraico internazionale per le consultazioni interreligiose.

Il giorno seguente, il 24 novembre, è stato il turno del presidente palestinese Mahmoud Abbas  ricevere il segretario generale Ioan Sauca, per un incontro volto a discutere della pace giusta in Palestina e Israele.

Il presidente palestinese ha rivolto parole di gratitudine a tutte le chiese per il loro continuo sostegno al popolo palestinese. «Siamo un unico popolo», ha detto Abbas. «Tutte le chiese sono tutti i nostri luoghi santi».

Abbas ha osservato che Gerusalemme è una città santa per tre religioni. «Una città per tutti e con spazio per tutti», ha detto. «L’occupazione deve finire e dobbiamo coesistere come vicini e amici» ha proseguito, per poi concludere: «Venite a visitarci. Venite a vedere. Abbiamo bisogno della solidarietà delle Chiese di tutto il mondo».

Sauca, sottolineando le riflessioni del presidente, ha affermato che il ruolo delle Chiese è quello di dare testimonianza al mondo e lavorare per la giustizia e la pace. Ha quindi descritto le iniziative di pace e riconciliazione del Cec in Medio Oriente e oltre.

Sauca ha osservato: «Crediamo che la pace possa essere raggiunta solo insieme agli altri. Siamo chiamati, come comunità di chiese, a sostenere il processo di una pace giusta. Crediamo e vediamo che le chiese locali possono svolgere e svolgono un ruolo nella promozione della pace e della giustizia da entrambe le parti del conflitto. È importante rafforzare la chiesa e la presenza cristiana nell’area, in modo che possa essere una forte testimonianza di pace».

«A nessun popolo dovrebbero essere negati i propri diritti e, certamente, a nessun popolo dovrebbero essere negati i propri diritti per generazioni», ha continuato Sauca. 

«Il conflitto irrisolto in Israele e Palestina riguarda in primo luogo la giustizia e, finché non sarà soddisfatta questa esigenza, non si potrà stabilire la pace», ha aggiunto. «Mentre l’occupazione israeliana di Gerusalemme Est, Cisgiordania e Gaza si avvicina al traguardo dei 55 anni, generazioni hanno sofferto per questa realtà». 

Photo: Albin Hillert/WCC