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Dio è fedele

Il Signore, il tuo Dio, è stato con te e non ti è mancato nulla
Deuteronomio 2, 7

Paolo scrive: In ogni cosa raccomandiamo noi stessi come servitori di Dio, con grande costanza nelle afflizioni, nelle necessità, nelle angustie, come afflitti, eppure sempre allegri; come poveri, eppure arricchendo molti; come non avendo nulla, eppure possedendo ogni cosa!
II Corinzi 6, 4.10

Giunto al termine della propria vita, nel momento in cui una nuova generazione di ebrei era pronta a prendere possesso della Terra Promessa, Mosè rievocò gli avvenimenti passati; la storia della sua vita era, allo stesso tempo, la storia del suo popolo; e il significato della sua esistenza, quindi, era il medesimo anche per tutti coloro che erano usciti con lui dall’Egitto o erano nati e cresciuti nel deserto: un’unica chiamata e una sola vocazione – essere il popolo di Dio, il popolo del patto.

Siccome è sempre dopo che si ri-conosce e si comprende: è perfettamente logico che Mosè ricapitolasse e condividesse il senso di una storia che, mentre avveniva, aveva visto i fraintendimenti, le incomprensioni, le opposizioni e i tradimenti più gravi e dolorosi; gli uomini e le donne che avevano attraversato il Sinai avevano avuto ragione di preoccuparsi; ma, sebbene si trovassero in un luogo estremamente inospitale dove l’acqua e il cibo erano scarsi (quando non assenti del tutto), a posteriori dovettero riconoscere come, malgrado ciò, non gli fosse mancato nulla; e così come la manna aveva fornito loro il nutrimento necessario giorno per giorno, allo stesso modo il Signore li aveva guidati e accompagnati passo passo lungo i decenni.

«Fin qui il Signore ci ha soccorsi» (I Sam. 7, 12), affermò secoli dopo il profeta Samuele, ma avrebbe potuto benissimo dirlo anche Mosè e potrebbero ripeterlo i cristiani di ogni epoca; Dio era stato fedele e fino a quel momento aveva mantenuto la sua parola, sostenendo i figli e le figlie d’Israele: questo è ciò che consente di guardare al futuro con fiducia; come ieri, come oggi, così anche domani sarà possibile gustare e vedere che l’Eterno è buono; una cosa che normalmente sarebbe pacificamente presa per ovvia, in questo periodo diventa un’autentica fonte di lode sincera e ringraziamento sentito: sono veramente beati gli uomini e le donne che confidano il lui (Sal. 34, 8)!