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Rsa: una attesa spasmodica

 

Prosegue la campagna di sensibilizzazione promosso dal settore delle Residenze per anziani. L’appello inviato ad un parlamento appena insediato segnala l’urgenza e la gravità della situazione per queste strutture, strette nella morsa della perdurante pandemia e dell’aumento dei costi energetici oggettivamente incomprimibili. 
La Diaconia Valdese sostiene questa vitale richiesta di sostegno.

Di seguito il testo della lettera inviata al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, ai Presidenti delle Regioni e delle Provincie e ai Gruppi Parlamentari:

«Come già ampiamente rappresentato in diverse occasioni il settore socio-sanitario e assistenziale è attanagliato da una profonda crisi per via dei rilevanti e insostenibili aumenti dei costi dell’energia.

Con D.L. n. 144/2022, a fronte degli aumenti energetici, sono state predisposte misure economiche a sostegno solo di alcuni enti, e limitatamente all’ambito della disabilità (art.8), escludendo così tutto il settore della residenzialità e semi residenzialità per anziani non autosufficienti e quindi i soggetti gestori di RSA che operano in regime di accreditamento con il Sistema Sanitario Nazionale, e garantiscono l’erogazione di prestazioni previste dal LEA.

Nostro malgrado, pertanto, ci ritroviamo ancora una volta a constatare una generale inconsapevolezza della gravità estrema della situazione del settore, qui rappresentato, della residenzialità a favore delle persone anziane in condizione di non autosufficienza non assistibili a domicilio, col rischio di pesantissime ripercussioni sia sulla tenuta delle strutture e dei servizi che queste rendono, sia sulle rette applicate, con incrementi che abbiamo stimato potrebbero colpire le famiglie per importi di 8/10 euro al giorno per ogni ospite, generando così pesanti ripercussioni anche a carico dei comuni che si vedrebbero investiti di pressanti richieste di sostegno economico.

Risulta, dunque, indispensabile un intervento urgentissimo di sostegno a tutte le aziende e imprese del settore socio-sanitario, da noi rappresentate, sia pubbliche che private.

Ribadiamo, inoltre, la richiesta già formulata di un tempestivo adeguamento tariffario proporzionato quantomeno all’indice Istat, tenuto conto che solo alcune Regioni vi hanno provveduto in maniera ridotta e comunque insufficiente, e che le rette attuali, ferme da oltre un decennio, non consentono nemmeno la copertura dei costi.

Vorremmo qui rappresentare e ricordare come le nostre realtà ricoprano un ruolo di fondamentale importanza, garantendo oggi, in un contesto pandemico come quello ancora in atto, assistenza socio-sanitaria a persone non autosufficienti, assicurando così a tante famiglie un sostegno e un supporto di assoluta professionalità.

Chiediamo, pertanto, di agire a tutela e salvaguardia di tutto il settore, e con l’occasione ci rendiamo disponibili, come sempre, al più ampio e costruttivo confronto, in quanto quello dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria della popolazione anziana non può e non deve più essere un settore cui destinare risorse residuali ed in via occasionale».

Scarica la lettera.

Nella foto l’Asilo valdese per persone anziane di Luserna San Giovanni