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Turchia: la legge sulla disinformazione è una minaccia alla libertà d’espressione

Venticinque organizzazioni internazionali impegnate per la libertà di stampa inviano un appello ai parlamentari turchi affinché votino contro il disegno di legge su disinformazione e fake news, presentato il 4 ottobre dall’alleanza di governo formata dal partito di Erdoğan AKP e dal Partito del movimento nazionalista

Il disegno di legge in questione è stato presentato all’Assemblea generale il 4 ottobre dall’alleanza di governo formata dal partito di Erdoğan AKP e dal Partito del movimento nazionalista (MHP).

Fortemente criticato  dalla società civile e dalla comunità giornalistica, il disegno di legge era stato già presentato  al Parlamento a giugno, ma a causa di divergenze tra i due partiti è stato presentato di nuovo in questi giorni senza alcun emendamento.

Ciò che le organizzazioni internazionali hanno denunciato in un recente appello  è il fatto che il disegno di legge fornisca in realtà una base per legittimare la censura online e per la criminalizzazione del giornalismo, consentendo al governo di rafforzare ulteriormente il controllo sul dibattito pubblico in vista delle elezioni generali del 2023.

In particolare, la proposta di legge prevede:

  • La reclusione fino a tre anni per coloro che sono giudicati colpevoli di aver pubblicato contenuti falsi volti a istigare paura o panico, mettere in pericolo la sicurezza interna o esterna del paese, l’ordine e la salute pubblica.
  • Un aumento del 50% della pena se la pubblicazione di tali informazioni risale a un profilo anonimo o rientra nelle attività di un’organizzazione.
  • L’estensione della legge sulla stampa al mondo dell’informazione online. Ciò consentirà al governo di utilizzare l’agenzia statale che cura la distribuzione delle inserzioni pubbliche BIK) per finanziare la propaganda online, ignorando le testate critiche del governo così come è avvenuto nel settore della carta stampata.

Il disegno di legge, con la sua definizione così vaga di disinformazione e sotto il controllo della politicizzata magistratura turca, metterà milioni di utenti a rischio di sanzioni penali e potrebbe portare a livelli di censura e autocensura molto elevati nel periodo pre elettorale.

Anche per questo motivo un gruppo di organizzazioni attive per la libertà di stampa e i diritti umani si recherà in Turchia dal 12 al 14 ottobre per discutere delle conseguenze di questa legge con i politici e le parti interessate.

 

«Per gentile concessione di  Osservatorio Balcani e Caucaso  su cui l’articolo è stato originariamente pubblicato»