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Al via il 168° Anno Accademico della Facoltà valdese di Teologia

Sabato 8 ottobre la Facoltà valdese di Teologia (Fvt) inaugurava il 168° anno accademico. A godere dell’evento in presenza, ostacolato per due anni dalla pandemia, sono stati il corpo docenti, gli studenti e le studentesse, le nuove studentesse e i nuovi studenti del Centro Melantone, il gruppo di ricerca dell’Università di Halle che, in una delle giornate della settimana introduttiva, terrà i lavori su «Che cos’è la teologia interculturale» sotto la guida del prof. Daniel Cyranka. Introducendo la cerimonia, il decano Lothar Vogel ha salutato e ringraziato i e le presenti, chi seguiva da casa attraverso le diverse piattaforme online e i numerosi studenti e studentesse del corso di laurea in Scienze bibliche e teologiche. Tra i presenti, l’on. Flavia Piccoli Nardelli, il vicepresidente dell’Unione battista Giuseppe Miglio, i pastori delle chiese romane, il prof. Paolo Ricca, e infine il prof. Valdo Spini, già parlamentare e ministro, attualmente membro del direttivo degli Uffizi di Firenze e presidente della Fondazione Circolo Rosselli, al quale era stata affidata la prolusione dal titolo «Fede e politica. L’impegno del cristiano evangelico».

Spini ha dedicato il titolo del suo intervento a importanti figure di protestanti impegnati nella sfera culturale e politica. A fare da sfondo è stata la ricerca per libertà. In particolare, la libertà religiosa e la libertà politica, le stesse che porteranno John Harvard e i Padri Pellegrini a migrare nel ’600 in Massachusetts alla ricerca di spazi religiosi dove poter vivere liberamente la propria fede. Dediche anche – nelle parole del relatore – a Dietrich Bonhoeffer per il suo impegno di pastore e teologo, oppositore attivo contro il regime nazista, aderente alla chiesa confessante, e che contribuì alla congiura del 22 luglio 1944 contro Hitler; a Martin Luther King jr, pastore battista e premio Nobel per la Pace, che utilizzò con successo la pratica della nonviolenza nella battaglia per l’affermazione dei diritti civili della popolazione di colore degli Stati Uniti. Resistenza e nonviolenza dunque caratterizzano la vita dei due pastori protestanti, che ci mostrano come l’ubbidienza al comandamento «Ama il tuo prossimo come te stesso» possa essere applicato anche alla sfera politica e nell’esercizio dei diritti e dei doveri della cittadinanza, che siamo tutti e tutte chiamate a esercitare.

Spini ha poi ripercorso in un excursus vari avvenimenti storici che hanno caratterizzato la storia valdese fino al trasferimento della Facoltà, fondata a Torre Pellice nel 1855, a Firenze nel 1861 e infine nella capitale nel 1922. Ricorre dunque il centenario del trasferimento a Roma, voluto fortemente dal pastore Ernesto Giampiccoli, presidente del Comitato di evangelizzazione e poi moderatore della Tavola valdese, che sarà uno dei protagonisti della costruzione della Facoltà in prossimità della prestigiosa piazza Cavour. Il trasferimento a Roma coincide con il tramonto dell’Italia liberale e con l’avvento del fascismo e il paese scontava anche una tara secolare segnalata da Piero Gobetti nella “riforma mancata”, ovvero la mancanza, nella coscienza degli italiani, di quel rinnovamento profondo che in altri paesi europei era stato portato dalla Riforma protestante.

Sul tema della giustizia e solidarietà, l’oratore ha ricordato l’importantissimo rapporto tra metodismo e laburismo in Gran Bretagna. Analizzando il tempo corrente, però, ha dovuto notare che stiamo vivendo un drammatico contrasto con i principi e i valori del cristianesimo, in un mondo tormentato dalle disuguaglianze e dalle guerre, dalla pandemia, dai cambiamenti climatici e dalla negazione, in troppe aree del nostro pianeta, dei diritti civili, in particolare quelli delle donne. Non abbiamo altra scelta, l’impegno politico del cristiano e della cristiana evangelici nel tempo in cui ci troviamo a vivere non sono un’opzione ma una necessità e una presa di coscienza verso il mondo in cui viviamo e soprattutto verso il mondo che vogliamo lasciare a chi verrà dopo di noi. In conclusione, il prof. Spini ci ha ricordato che non esiste una politica cristiana, ma esiste un modo cristiano di fare politica, un richiamo nella piena convinzione del nostro rapporto tra fede e politica e vocazione protestante.

Di vocazione si è parlato anche nel culto di apertura del nuovo anno accademico, che si è celebrato domenica 9 ottobre nella chiesa luterana in via Sicilia. A guidare la predicazione il past. Michael Jonas Al capitolo 49 del libro di Isaia – ha detto –, il profeta racconta la propria storia vocazionale per l’annuncio della parola del Signore rivolta a tutti i popoli fino ai confini della terra. Il pastore Jonas ha sottolineato quanto forte sia il senso della missione del cristiano e della cristiana e quanto possa essere difficile condurla al giorno d’oggi, e ha posto questa domanda critica: «l’autorevolezza dei messaggeri della parola di Dio è ancora rilevante? Perché se un potente della Terra parla, seppur non siamo necessariamente d’accordo col suo pensiero, viene ascoltato, mentre l’annuncio della parola del Signore viene scartato ed essa addirittura considerata inadeguata rispetto al tempo in cui viviamo? Inoltre, questo annuncio è per un gruppo ristretto di persone o per tutti e tutte?». Le scritture testimoniano di una chiamata particolare, di un singolo individuo investito da una missione che si realizza in maniera capillare solo nell’incontro con l’altro e l’altra. Anche se Dio si rivolge al singolo o al piccolo gruppo, tuttavia desidera che la sua parola di salvezza e libertà possa essere raggiunta e accolta da ogni creatura.

Anche per la chiesa luterana ricorreva quest’anno il centenario: come la Facoltà valdese, fu inaugurata lo stesso giorno e consacrata il 5 novembre 1922. Il decano Lothar Vogel ha augurato quindi che il pluriennale percorso condiviso e caratterizzato da una forte e una amichevole collaborazione possa proseguire. L’anno accademico è ufficialmente aperto.