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Un dialogo costante con Dio

Dio dice: «Nell’angoscia gridasti a me e io ti liberai»
Salmo 81, 7

Il Signore però mi ha assistito e mi ha reso forte, affinché per mezzo mio il messaggio fosse proclamato e lo ascoltassero tutti i pagani
II Timoteo 4, 17

Nel Salmo 81 è Dio stesso che parla al suo popolo, ricordando di come lo ha liberato dalla schiavitù in Egitto. Nella seconda parte del Salmo, Dio rimprovera Israele perché ha dimenticato tutto il bene che ha ricevuto dall’Altissimo, e non è più fedele. Ma noi vogliamo soffermarci su questa frase del versetto 7.

“Nell’angoscia gridasti a me”.  Il Signore udì le grida di angoscia degli Ebrei, schiavi in Egitto, e li liberò: «Ho visto, ho visto l’afflizione del mio popolo che è in Egitto e ho udito il grido che gli strappano i suoi oppressori, infatti conosco i suoi affanni» (Esodo 3, 7). 

Dio, quindi, ascolta l’angoscia di chi grida a Lui, e interviene. Anche noi possiamo gridare a Lui, raccontargli le nostre angosce e i nostri affanni. Dio ascolta sempre chi si rivolge a Lui in preghiera, e risponde, sempre. Talvolta la sua risposta è diversa da come la vorremmo, ma Egli risponde sempre. E se la risposta è diversa da quella che vorremmo, sappiamo che Lui sa sempre quello che è per il nostro bene; e se non riceviamo quanto avevamo chiesto, Dio ci manderà comunque il conforto e la forza per affrontare la prova che abbiamo davanti. 

Nei momenti di angoscia che, prima o dopo, possono capitare a chiunque, noi credenti sappiamo di avere un Padre infinitamente buono, al quale possiamo rivolgerci per chiedere aiuto e conforto, sapendo che Egli ci ascolterà.

Un dialogo costante con Dio, una chiacchierata come potremmo avere con nostra madre o nostro padre, ci daranno conforto. Una preghiera breve (non le preghiere lunghe dei pagani, come ci raccomanda Gesù nel Sermone sul monte nel vangelo di Matteo) ci aiuterà ad affrontare ogni nostra giornata.