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Il Comitato di Auschwitz «inorridito» dalle parole di Orban sulla «razza ungherese»

Il Comitato internazionale di Auschwitz si è detto «inorridito» ieri martedì 26 luglio dalle affermazioni del primo ministro ungherese Viktor Orban su una «razza ungherese non mista», e ha invitato l’Unione Europea a «prendere le distanze da tali sfumature razziste». Il discorso «stupido e pericoloso» del leader nazionalista ricorda ai sopravvissuti all’Olocausto «i tempi bui della loro esclusione e persecuzione», ha dichiarato Christoph Heubner, vicepresidente dell’organizzazione.

Heubner ha poi invitato il cancelliere austriaco Karl Nehammer, che giovedì ospiterà Viktor Orban in visita ufficiale a Vienna, a difendere l’Ue. È necessario «far capire al mondo che Orban non ha futuro in Europa», di cui «nega consapevolmente i valori». In un discorso tenuto sabato nella Transilvania rumena, dove risiede una grande comunità ungherese, il leader nazionalista, noto per la sua politica anti-migranti, ha riaffermato con virulenza il suo rifiuto di una società «multietnica». «Non vogliamo essere una razza mista», che si mescola con «non europei», ha detto. I Paesi «in cui convivono popoli europei e non europei non sono più nazioni. Questi Paesi non sono altro che conglomerati di popoli», ha dichiarato ancora Orban, che in passato aveva già fatto osservazioni simili ma senza usare il termine “razza”, secondo gli esperti.

 

Il governo si è difeso martedì 26 luglio, attraverso il suo portavoce Zoltan Kovacs, contro «un’interpretazione errata» delle osservazioni da parte di «persone che chiaramente non capiscono la differenza tra la mescolanza di diversi gruppi etnici della sfera giudaico-cristiana e la mescolanza di popoli di diverse civiltà». Quasi peggio la giustificazione.

Viktor Orban ha anche fatto un’allusione alle camere a gas del regime nazista nel criticare il piano di Bruxelles di ridurre la domanda europea di gas del 15%. «Non vedo come possano costringere gli Stati membri a farlo, anche se il know-how tedesco in questo campo esiste, come ha dimostrato il passato», ha detto. Anche la comunità ebraica ungherese si è opposta al discorso. «Molte specie diverse abitano il nostro pianeta. Su due gambe, lavorando, parlando e talvolta pensando, solo una specie vive su questa terra: l’Homo Sapiens Sapiens. Questa razza è una e indivisibile», ha scritto il rabbino capo Robert Frölich su Facebook. Tra i politici, il ministro degli Esteri rumeno Bogdan Aurescu ha definito tali «idee» «inaccettabili».

E, rarità, esplode anche un dissenso interno. Ieri si è infatti dimessa Zsuzsa Hegedus, una delle consigliere di vecchia data del premier magiaro, che in una lettera a lui rivolta, fra varie pesanti accuse afferma anche: «Non so come tu possa non accorgerti che hai trasformato la tua precedente posizione anti-migranti e anti Europa in un testo nazista, degno di Goebbels».

 

 

Foto da  European Parliament