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«Dio vide che era buono»

La Rete ambiente dell’Unione battista inglese (BUEN) e The Fuel Cast – società di produzione multimediale – hanno ricevuto ulteriori finanziamenti dal programma Scientists in Congregations utili per promuovere nelle chiese locali la mostra sull’ambiente dal titolo “Dio vide che era buono”, lanciata all’Assemblea dell’Unione Battista inglese che si è svolta lo scorso maggio.

Il finanziamento oltre a facilitare l’organizzazione della mostra presso le chiese locali e le conferenze di Baptists Together, consentirà di produrre materiale di formazione, discussione, volto a sostenere il cammino di discepolato in un’epoca di cambiamenti climatici e ambientali.

Il progetto è guidato da Dave Gregory e Andy Thomas, due pastori battisti che condividono l’impegno per la difesa dell’ambiente e la salvaguardia del creato.

Dave Gregory, ex meteorologo e scienziato del clima, è un missionario battista nel campo della scienza e dell’ambiente e guida la Rete ambiente dell’Unione battista inglese (BUEN). Andy Thomas, invece, è un ministro, regista e guida la società di produzione multimediale The Fuel Cast.

«In un’epoca in cui grande spazio viene dato alle immagini, “Dio vide che era buono” mira a portare le persone ad interrogarsi oltre che sul “come” e sul “perché degli aspetti scientifici anche sul legame esistente tra Dio e la creazione attraverso i sensi visivi».  

La mostra, infatti, utilizzando grandi immagini fotografiche accompagnate da riflessioni audio su YouTube, aiuta le persone a guardare le meraviglie del mondo naturale non solo dal punto di vista scientifico ma anche della fede, riflettendo sui temi della diversità della creazione, dell’interconnessione all’interno della creazione e dello Spirito che riporta tutte le cose all’amore di Dio.

«Coinvolgendo il cuore oltre che la testa, il progetto cerca di incantare nuovamente la percezione che le persone hanno del mondo che li circonda – ha aggiunto Dave Gregory –. Riconoscendo il valore della creazione frutto dell’opera del Creatore, speriamo che le immagini e i video portino, in un periodo di profondi cambiamenti climatici e ambientali, a un discepolato che ispiri l’azione pratica su come vivere la creazione in maniera più rispettosa».

Dal 2014, più di 80 chiese e reti ecumeniche che esplorano il rapporto tra scienza e fede hanno ricevuto £750.000 attraverso il programma Scientists in Congregations. Il programma è gestito da Equipping Christian Leadership in an Age of Science (ECLAS), progetto condotto dal St John’s College, dalla Durham University in collaborazione con l’Università di York e la Chiesa d’Inghilterra.