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Stati Uniti, ancora un colpo alla separazione fra Stato e Chiesa

La Corte Suprema degli Stati Uniti in queste settimane, dalla controversa decisione sulla libertà di aborto in poi, è alle prese con una serie di sentenze che stanno facendo molto rumore, ancora una volta sostanziate dalla volontà di estendere a qualsiasi costo la libertà religioso. 

La Corte ha stabilito nei giorni scorsi che un distretto scolastico pubblico dello stato di Washington ha violato i diritti di un allenatore di football liceale cristiano che era stato sospeso per essersi rifiutato di smettere di guidare le preghiere con i giocatori sul campo dopo le partite.

Ampliando i diritti religiosi dei dipendenti pubblici, i giudici si sono schierati a favore di Joseph Kennedy, che fino al 2015 ha lavorato come assistente allenatore di calcio nella città di Bremerton e da allora è diventato una causa celebre per gli attivisti cristiani conservatori. 

La decisione, redatta dal giudice Neil Gorsuch, ha ritenuto che le azioni di Kennedy fossero protette dai diritti del Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, che tutela la libertà di parola e di espressione religiosa. Gorsuch ha respinto le preoccupazioni del distretto scolastico locale, secondo cui in una scuola pubblica le preghiere e i discorsi di ispirazione cristiana di Kennedy potrebbero essere visti come una coercizione nei confronti degli studenti o come un’approvazione governativa di una particolare religione, in violazione della cosiddetta clausola di istituzione dello stesso Primo Emendamento.

Negli ultimi anni, grazie all’influenza sempre più decisa dei suoi giudici conservatori, la Corte ha ampliato i diritti religiosi individuali e aziendali, riducendo al contempo la separazione tra Stato e Chiesa. La sentenza è stata un’altra vittoria per i conservatori della Corte, dopo la decisione che ricordavamo relativa alla libertà di interruzione di gravidanza.

«Il rispetto per le espressioni religiose è indispensabile per la vita in una repubblica libera e diversificata – sia che tali espressioni si svolgano in un santuario o in un campo, sia che si manifestino attraverso la parola o il capo chino», ha scritto Gorsuch.

I giudici hanno ribaltato la sentenza di un tribunale di grado inferiore che aveva dato ragione al distretto scolastico, il quale aveva sospeso Kennedy nel 2015 dopo che questi aveva ripetutamente disubbidito alle indicazioni dei funzionari di interrompere le preghiere post-partita mentre era in servizio e aveva respinto le loro offerte di utilizzare luoghi privati della scuola come alternativa.

Rachel Laser, presidente di Americans United for Separation of Church and State, che rappresentava il distretto scolastico, ha detto che la Corte Suprema ha «continuato il suo assalto alla separazione tra Chiesa e Stato» guidata dagli interessi dei cristiani conservatori.

«Mentre la rete di estremisti religiosi e i loro alleati politici dietro questo caso festeggiano la vittoria, possiamo aspettarci che cercheranno di espandere questo pericoloso precedente – minando ulteriormente il diritto di tutti di vivere come noi stessi e di credere come scegliamo», ha aggiunto.

Gorsuch ha affermato che la «rappresaglia» del distretto nei confronti di Kennedy «si basa su un’errata visione del dovere di scovare e reprimere le osservanze religiose anche se permette discorsi laici analoghi. La Costituzione non impone né tollera questo tipo di discriminazione».

In dissenso, la giudice liberale della Corte Suprema Sonia Sotomayor ha detto che la Corte stava ancora una volta dando «poca importanza» alla clausola dell’istituzione quando viene messa a confronto con i diritti individuali.

«Questa decisione rende un cattivo servizio alle scuole e ai giovani cittadini che esse servono, oltre che all’impegno di lunga data della nostra nazione per la separazione tra Stato e Chiesa», ha aggiunto Sotomayor.

Kennedy è stato allenatore alla Bremerton High School, dal 2008 al 2015. Il distretto scolastico ha dichiarato che «ha dato spettacolo» pronunciando preghiere e discorsi, ha invitato gli studenti a unirsi a lui e ha attirato l’attenzione dei media mentre agiva in qualità di dipendente pubblico. Alcuni genitori hanno detto che i loro figli si sono sentiti costretti a partecipare per non subire discriminazioni.

Sul tema è intervenuto il Consiglio nazionale di chiese cristiane negli Stati Uniti (Ncc) ricordando che «L’Ncc ad aprile ha firmato una memoria a sostegno della decisione del distretto scolastico di Bremerton, concordando sul fatto che la preghiera pubblica durante un evento scolastico viola la libertà religiosa degli studenti che non si identificano come cristiani. I genitori di diversi studenti hanno riferito che i loro figli si erano sentiti costretti a partecipare alla preghiera per non inimicarsi i compagni di squadra o l’allenatore. La posizione del Consiglio nazionale è in linea con la sua lunga storia di sostenitori di un forte muro tra Chiesa e Stato, per garantire che le persone di tutte le fedi si sentano benvenute e siano in grado di esercitare il proprio credo senza intimidazioni»

Il Consiglio nazionale di chiese cristiane si è unito a un gran numero di altre denominazioni, partner interreligiosi e organizzazioni per la libertà religiosa a sostegno del distretto scolastico di Bremerton, tra cui la Chiesa Episcopale Cristiana Metodista, la Chiesa Evangelica Luterana d’America, la Chiesa Unita di Cristo, la Conferenza Centrale dei Rabbini Americani, il Comitato Ebraico Americano, il Consiglio Ebraico per gli Affari Pubblici, l’Unione dell’Ebraismo Riformato, la Lega Antidiffamazione, il Comitato Congiunto Battista per la Libertà Religiosa e gli Americani Uniti per la Separazione tra Chiesa e Stato.

Questa è l’ultima sentenza della Corte di quest’anno a favore dei diritti religiosi.

Il 21 giugno, la Corte ha approvato un maggior numero di finanziamenti pubblici a enti religiosi, schierandosi con due famiglie cristiane che avevano contestato un programma di assistenza scolastica del Maine che escludeva le scuole private religiose dai finanziamenti pubblici. I giudici hanno ribaltato la sentenza di un tribunale di grado inferiore che aveva respinto le richieste delle famiglie di discriminazione religiosa in violazione della Costituzione degli Stati Uniti, compresa la tutela del Primo Emendamento sul libero esercizio della religione. Il programma del Maine fornisce fondi pubblici per la retta di scuole superiori private a scelta della famiglia in aree scarsamente popolate e prive di scuole secondarie pubbliche. Il Maine richiede che le scuole ammissibili siano «non settarie», escludendo quelle che promuovono una particolare religione e presentano materiale «attraverso la lente di quella fede».

I querelanti hanno chiesto dunque fondi pubblici per poter mandare i loro figli in due scuole cristiane che integrano la religione nelle loro classi e mantengono politiche contro gli studenti e il personale gay e transgender.Il Primo Emendamento proibisce al governo di appoggiare una particolare religione, in quella che viene chiamata “clausola di istituzione”. I giudici liberali hanno affermato che la sentenza obbliga gli Stati a finanziare l’istruzione religiosa nonostante le preoccupazioni legate alla clausola di istituzione.

Il procuratore generale del Maine, Aaron Frey, ha definito «inquietante che la Corte Suprema abbia ritenuto che anche i genitori abbiano il diritto di costringere il pubblico a pagare per un’istruzione che è fondamentalmente in contrasto con i valori a noi cari».

Frey ha aggiunto che la legge del Maine potrebbe necessitare di modifiche per «garantire che il denaro pubblico non venga usato per promuovere la discriminazione, l’intolleranza e il bigottismo».

Secondo gli atti del tribunale, le due scuole si rifiutano di assumere insegnanti gay o di ammettere studenti gay e transgender. 

L’amministrazione del Presidente Joe Biden aveva appoggiato il Maine nella causa.