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Un milione di pellegrini attesi a La Mecca per l’Hajj

L’Arabia Saudita sta accogliendo circa un milione di fedeli musulmani da diverse parti del mondo che dal 6 al 12 luglio prossimo prendono parte all’Hajj, il pellegrinaggio maggiore alla Mecca, primo grande raduno dall’inizio della pandemia.

Il Covid-19, infatti, negli ultimi due anni ha ridotto di molto la partecipazione dei musulmani, tanto da essere un evento perlopiù simbolico nel 2020 e nel 2021 con poche decine di migliaia di persone, cittadini o residenti del regno wahhabita. Negli anni le presenze hanno toccato punte di oltre 3 milioni di fedeli, per cui quella di quest’anno appare come un’edizione intermedia, di ripartenza.

Per la prima volta, le donne non avranno bisogno di un “guardiano” maschile per poter partecipare

Previste rigorose misure di sicurezza sul piano sanitario: partecipazione consentita solo a persone inferiori ai 65 anni di età, protocolli specifici e la grande moschea pulita e sanificata almeno 10 volte al giorno.

Come ricorda il portale Asia News «Il pellegrinaggio maggiore (Hajj) è uno dei cinque pilastri della fede islamica, e ogni musulmano è obbligato a compierlo almeno una volta nella vita. In passato è stato utilizzato da Riyadh come arma politica, negando il visto di ingresso e la partecipazione a fedeli iraniani (sciiti) o siriani a causa della guerra. Esso è stato inoltre teatro di incidenti o attentati, con migliaia di morti: nel 2015 una fuga precipitosa fra la folla ha causato almeno 2.300 vittime; nel 2006 oltre 360 pellegrini sono morti durante il rituale di lapidazione, in cui i pellegrini lanciano pietre e ciottoli contro tre lapidi che simboleggia il rifiuto di Satana; nel 1989 un doppio attacco all’esterno della grande moschea ha causato una vittima e 16 feriti, per l’attentato sono stati giustiziati 16 cittadini del Kuwait».