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Difendere la libertà di religione

Si conclude oggi a Londra la conferenza ministeriale del governo del Regno Unito che ha posto in discussione il tema della difesa e protezione della libertà di religione o di credo (ForB) in un momento in cui le persecuzioni e le violazioni aumentano in tutto il mondo. Partecipano ministri del governo del Regno Unito, leader religiosi e attivisti di 50 paesi: circa 500 delegati hanno discusso le attuali sfide poste alla libertà di religione o di credo e le azioni che possono essere intraprese per prevenire le violazioni.

La deputata Fiona Bruce, inviata speciale del Primo Ministro per la libertà di religione o di credo, ha dichiarato: «Perché questa conferenza è così importante? Bene, è importante perché in tutto il mondo oggi, ancora nel 21° secolo, milioni di persone vengono private di un’istruzione, di un lavoro, di una casa o dell’accesso alla giustizia o alla libertà, persino alla vita stessa, semplicemente a causa di ciò in cui credono. E quindi ospitiamo questa conferenza nel Regno Unito in modo da poter riunire persone da tutto il mondo per vedere come possiamo affrontare questa situazione».

Durante i due giorni, le sessioni prenderanno in considerazione i primi segnali di allarme, le sfide nella sfera digitale e come i giovani possono essere ispirati a diventare difensori della libertà di religione o di credo.

Sarà dedicato del tempo anche al «doppio pericolo» affrontato dalle donne e dalle ragazze che rischiano la loro vita a causa della fede e del genere.

Ewelina Ochab, co-fondatrice della Coalition for Genocide Response, ha dichiarato: «L’incontro ministeriale sulla libertà di religione o di credo è un’importante attestazione del nostro impegno per la libertà di religione o di credo per tutti, ovunque. È un’iniziativa in cui tutti dovrebbero essere coinvolti, in un modo o nell’altro. Durante le due giornate sentiremo parlare di coloro che sono stati intimiditi, vessati, perseguitati a causa della loro identità religiosa o di credo. Ascolteremo le storie di coloro che, a causa della loro identità religiosa o di credo, non possono parlare da soli, poiché sono stati arrestati, detenuti o peggio. Dobbiamo utilizzare i loro messaggi e le loro storie per lavorare insieme verso un cambiamento e verso un futuro più prospero per tutti e tutte, ovunque».

La conferenza cade anche nello stesso anno in cui il Regno Unito presiede l’International Religious Freedom or Belief Alliance che riunisce 36 paesi che lavorano per promuovere e proteggere la ForB.

L’arcivescovo Angaelos, arcivescovo copto ortodosso di Londra, e il vescovo di Truro, Philip Mounstephen hanno organizzato per la giornata di oggi un incontro di preghiera a cui parteciperanno oltre 100 delegati tra cui ambasciatori, inviati speciali per la libertà religiosa e rappresentanti di Ong, oltre alla sig.ra Fiona Bruce che terrà il discorso di apertura.

Monsignor Angaelos ha affermato: «Le violazioni contro le persone di religione, o credo, sono un’indicazione delle violazioni di molti altri diritti umani all’interno dello stesso contesto. È diventato chiaro che il problema va oltre la capacità del singolo individuo, organizzazione, comunità o persino Stato di affrontare la problematica. Ecco perché la Conferenza ministeriale del governo del Regno Unito sulla libertà di religione o di credo è così importante.

Mons. Philip Mounstephen ha affermato che la conferenza «fornisce al Regno Unito e ad altri governi l’opportunità perfetta per portare avanti questa vitale questione globale, riconoscendo che per così tante comunità di fede nel mondo la situazione sta peggiorando costantemente. Sarà un evento inclusivo per persone di molte tradizioni, che rappresenta un segno che la fede – e il diritto a non credere – è una parte cruciale dell’identità di tanti individui e comunità in tutto il mondo, e come tale merita di essere protetto e rispettato».