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Esclusione abitativa giovanile: il Centro Diaconale La Noce nel gruppo di lavoro sul tema

L’esclusione abitativa giovanile è uno dei nodi più critici a livello europeo, basti pensare che nel 2019 in Europa 1 giovane su 5 (26,6%) tra i 16 e i 29 anni è a rischio povertà ed esclusione sociale, mentre l’Italia è al di sopra della media europea (30,2%) (Fonte Eurostat). Il termine “Youth homelessness” descrive le difficoltà incontrate dai più giovani nel trovare un’abitazione che sia economicamente sostenibile e allo stesso tempo che garantisca condizioni di vita dignitose.

Insieme ad altre realtà attive in Italia sui temi del contrasto alla grave marginalità, il Centro Diaconale La Noce Istituto Valdese ha preso parte al gruppo di lavoro organizzato da fio.PSD, “Giovani senza dimora: il contesto, le pratiche di lavoro, le buone pratiche”. Un processo di analisi e ricerca che ha avuto lo scopo di descrivere il profilo dei giovani senza dimora, le principali problematiche che li conducono verso la homelessness e le cause scatenanti dell’esclusione abitativa giovanile. 

Il gruppo di lavoro ha prodotto un report consultabile online che è parte delle attività previste dal progetto Erasmus+ Online Support for Youth At Risk, lo scambio di buone pratiche tra realtà europee impegnate nell’ambito della progettazione, dell’inclusione e dell’innovazione sociale. 

Una parte della ricerca è inoltre dedicata ai progetti che le diverse organizzazioni portano avanti in favore dei giovani senza dimora, e ai percorsi di housing e di abitare supportato: due focus specifici sono quindi dedicati all’Housing Sociale e al Polo Diurno e Notturno Martin Luther King.

In Italia e nel resto d’Europa, già dalle prime fasi della pandemia, è apparso chiaro come per i neo maggiorenni e i giovani adulti (fino a 34 anni), per lo più con occupazioni precarie nel settore dei servizi, gli effetti della crisi sanitaria ed economica sarebbero stati più pesanti, proprio a causa della perdita improvvisa del lavoro e del reddito disponibile conseguente alle misure di lockdown nazionale.

Secondo il Quinto Report sull’Esclusione abitativa, in Europa ci sono 700mila persone senza dimora, cresciute del 70% in 10 anni5. 

Secondo Eurostat, nel 2019 in Europa 1 giovane su 5 (26,6%) tra i 16 e i 29 anni è a rischio di povertà ed esclusione sociale8, l’italia è al di sopra della media europea (30,2%) (EUROSTAT, 2019)9. Le ragazze sono a maggiore rischio di cadere in condizioni di povertà. In Europa, le giovani a rischio di povertà ed esclusione sociale rappresentano il 27,6%, mentre i coetanei uomini sono il 25,6%. In Italia, la situazione è ancora peggiore per le ragazze (31,2%) rispetto ai coetanei italiani (29,3%). E ancora più esposti sono i coetanei non nativi (39,7%). I ragazzi in condizione di severa deprivazione materiale10, tra i 16 e i 29 anni sono il 6,1%, percentuale maggiore tra i ragazzi non nativi (10%). 

Uno dei nodi più critici a livello europeo è l’esclusione abitativa giovanile, che descrive le difficoltà incontrate dai più giovani nel trovare un’abitazione che sia economicamente sostenibile e allo stesso tempo che garantisca condizioni di vita dignitose13. Da una parte, infatti, mantenere una casa ha costi troppo elevati, se rapportati ai redditi. Le Statistiche europee ci dicono che un terzo dei giovani vive in famiglie in condizioni di povertà che spendono fino al 40% del proprio reddito disponibile per pagare le spese legate all’abitazione (EUROSTAT, 2019) 

Il report è leggibile qui.