treno-2

Dieci anni senza treno

10 anni fa, il 17 giugno 2012, è stato sospeso il servizio sulla ferrovia Torre Pellice – Pinerolo e su altre 12 linee del Piemonte.

In questi 10 anni, commentano i vari comitati che sostengono l’urgenza della riapertura della tratta con i treni,  i pendolari hanno dovuto utilizzare i bus sostitutivi, che non garantiscono la coincidenza con i treni da e per Torino, sono più lenti, sono scomodi per gli anziani, per chi ha problemi di mobilità, per caricare biciclette, carrozzine, passeggini, mentre gli studenti spesso non possono salire su bus già pieni.

Quindi per molti è diventato inevitabile andare in auto a Pinerolo, anche per prendere il treno per Torino, con la conseguente crescita di traffico, incidenti, inquinamento, emissione di gas serra.

Intanto, sono diventati evidenti le conseguenze dei cambiamenti climatici, che colpiscono anche noi: assenza di neve, siccità che causa incendi e gravi danni all’agricoltura, nubifragi, alluvioni, frane, che provocano vittime e danni per miliardi di euro all’anno. Ma la Regione non vuole trovare i pochi milioni di euro necessari per la gestione delle linee sospese nel 2012 e per migliorare il Servizio ferroviario metropolitano.

Stanno crescendo i prezzi dei carburanti e i costi per chi è costretto a muoversi in auto a causa della scomparsa dei treni.

L’UE ha stabilito che entro il 2035 non siano più prodotti mezzi alimentati con combustibili fossili: ma pochi potranno permettersi più di un auto elettrica per famiglia, mentre i bus dovranno essere sostituiti da mezzi a idrogeno o elettrici, molto più cari degli attuali. Quindi i costi del trasporto su gomma si avvicineranno a quelli del treno, senza avere i vantaggi offerti dalla ferrovia: più posti, maggiore velocità, accesso più comodo, minore consumo di energia.

Sono migliorate le prestazioni dei treni, e grazie ad accelerazioni più rapide si possono attivare nuove fermate senza allungare di molto i tempi di viaggio; ad esempio alla zona industriale di Luserna San Giovanni, agli Airali di San Secondo e nella città di Pinerolo. Qui il raddoppio di 2 km della linea per Torino permetterebbe ai treni della val Pellice di offrire 4-5 fermate: Ponte Chisone e/o Borgonuovo, binario 5 della stazione centrale, Pinerolo Olimpica, zona industriale della Porporata. Così Pinerolo avrebbe un servizio di ferrovia metropolitana, riducendo il traffico urbano e l’inquinamento di auto e bus.

Trenitalia nella sua offerta per la gestione del SFM aveva proposto non solo la riattivazione della linea Torre Pellice – Pinerolo (con interventi di ripristino a carico di RFI), ma anche l’aumento dei treni per Torino, con nuove corse dirette che avrebbero permesso di andare in un’ora da Torre Pellice a Porta Susa (ma la proposta è stata ignorata dalla Regione).

Quindi è sempre più necessaria e urgente la riattivazione della ferrovia Torre Pellice – Pinerolo, per diminuire le spese di carburante, per favorire la transizione ecologica, per ridurre la dipendenza da gas e petrolio, per migliorare la nostra vita.

Ovviamente con un servizio migliore di 10 anni fa: più efficiente, più puntuale, più rapido, coordinato con i bus, con treni ogni ora dalle 6 alle 23.