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Le divergenze si affrontano con il dialogo

L’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, ha scritto ai primati di Nigeria, Ruanda e Uganda per dire loro che il suo invito ai vescovi delle loro province a partecipare alla prossima Conferenza episcopale anglicana di Lambeth (27 luglio – 8 agosto 2022) rimane aperto. In una lettera firmata con il segretario generale della Comunione anglicana, l’arcivescovo Josiah Idowu-Fearon, Welby afferma: «Dio ci chiama all’unità e non al conflitto affinché il mondo possa sapere che viene dal Padre. Questo è lo scopo stesso della Chiesa a livello globale».

«I boicottaggi non annunciano Cristo» – prosegue la lettera –. «Continuiamo a lamentare l’assenza dai nostri incontri di tre primati che scelgono di starne alla larga. Le nostre riflessioni, deliberazioni e comunione sono sminuite dalla loro assenza. Ci mancano loro e la loro saggezza orante, e desideriamo ardentemente il tempo in cui ci incontreremo tutti insieme. Tutti noi saremo più poveri spiritualmente a causa della vostra assenza».

Nella sua lettera, l’arcivescovo Welby chiede ai tre primati africani – l’arcivescovo Henry Ndukuba della Nigeria, l’arcivescovo Laurent Mbanda del Ruanda e l’arcivescovo Stephen Kaziimba dell’Uganda – di cessare di fare dichiarazioni inesatte sulla posizione della Chiesa d’Inghilterra: «La Chiesa d’Inghilterra, non ha in alcun modo cambiato il suo insegnamento sul matrimonio. (…) La Bibbia è al centro della vita cristiana. Gli anglicani si attengono alla Scrittura come l’autorità suprema in materia di fede, come ha fatto la Chiesa nel corso dei secoli.

Ci sono sempre stati disaccordi su questioni che riguardano la fede e la vita della Chiesa e, dal Concilio di Gerusalemme (cfr. At 15) in poi, il modo in cui la Chiesa ha affrontato il disaccordo è stato attraverso la discussione orante e l’ascolto delle opinioni di quelli che la pensano in maniera differente. Le questioni dell’identità e della sessualità saranno senza dubbio discusse alla Conferenza di Lambeth, ma i vescovi della Nigeria, del Ruanda e dell’Uganda hanno indicato che non ci saranno. Perciò non avranno né voce né possibilità di ascoltare».

Inoltre, Welby ha avuto parole dure sul rifiuto dei tre Primati di alcuni degli argomenti che saranno discussi alla Conferenza di Lambeth: «Siamo addolorati nel leggere che voi consideriate le questioni dell’ambiente, della povertà e dello svantaggio economico come “periferiche”. Si tratta di questioni di vita o di morte per gran parte della Comunione. Sono il risultato del peccato umano di spogliare e rovinare la creazione di Dio e si prevede che il mondo vedrà guerre devastanti e lo sfollamento di un miliardo di persone come risultato diretto del cambiamento climatico». «Non aver cura della creazione di Dio, dei poveri e degli indigenti – prosegue Welby – è una diretta violazione dell’insegnamento delle Scritture e delle parole di Gesù Cristo».