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Prosegue l’impegno metodista a fianco della popolazione ucraina

La Umc, Chiesa metodista unita, continua nella incessante opera di aiuto e sostegno alla popolazione ucraina. La Conferenza metodista per l’Europa centrale e meridionale racconta attraverso un report le attività delle ultime settimane.

Nel corso delle ultime due settimane, dai Paesi direttamente o indirettamente confinanti con l’Ucraina non sono giunte notizie che indicassero grandi cambiamenti nella situazione generale. Questo, purtroppo, significa anche che le preghiere per la pace in Ucraina non sono ancora state esaudite e che la sofferenza continua. Tuttavia, ci sono alcuni sviluppi:

Secondo Luca Bírtalan, coordinatore del lavoro con/per i rifugiati in Ungheria, il numero di rifugiati ospitati dalla Chiesa è diminuito notevolmente. L’attenzione delle attività si è quindi spostata sull’invio di trasporti di aiuti umanitari in varie località dell’Ungheria e dell’Ucraina.

Il Sovrintendente distrettuale Rares Calugar dalla Romania ha riferito che il trasporto di medicinali e attrezzature mediche in Ucraina potrebbe diventare più difficile a causa delle restrizioni dello Stato rumeno. I dirigenti rumeni esamineranno ulteriormente la situazione, poiché sono desiderosi di continuare a inviare questo materiale tanto necessario a un ospedale nel sud dell’Ucraina.

Anche il numero di sfollati interni che vivono nella parte occidentale dell’Ucraina sta diminuendo. Le persone tornano nei luoghi da cui provengono o cercano di trovare rifugio nell’Europa occidentale. Tuttavia, il fabbisogno di cibo, articoli medici (ad esempio per il trattamento delle ferite), scarpe o giubbotti è in aumento in Ucraina – e molte cose non possono più essere acquistate all’interno del Paese. Questo è emerso anche in un post sui social media dei dirigenti dell’Umc, la Chiesa metodista unita di Kielce, in Polonia: «Già la quarta consegna in Ucraina – o forse meglio dire solo la quarta? Perché il bisogno è molto, molto più grande». 

Mentre, secondo Jana Křížova, coordinatrice del lavoro con/per i rifugiati in Repubblica Ceca, le persone sono ancora accoglienti e disposte ad aiutare, Karel Nyerges, direttore di Diakonia Umc ha sottolineato il fatto che «le previsioni sul malcontento sociale stanno lentamente ma inesorabilmente iniziando ad avverarsi». Questo malcontento si riflette in domande come «Perché il governo si preoccupa dei cittadini ucraini ma non di noi?» o «Perché i cittadini ucraini ricevono aiuto – e noi non riceviamo nulla?» e nella diffusione di fake news. Křížova, tuttavia, ha sottolineato che pregherà affinché le persone nella società rimangano resistenti alle dicerie – e che confiderà che ci siano ancora abbastanza persone con buon senso.

L’Umc in Ungheria ha recentemente portato una donazione di cibo a una sorta di cucina sociale in Ucraina, dove viene cucinato cibo per 60-70 persone tre volte alla settimana, come ha riferito Luca Birtalan.

Un altro trasporto è stato effettuato a Mezőkaszony in Ucraina (vestiti, pannolini, alimenti per bambini, cibo), condiviso con circa 15 famiglie che ne hanno urgente bisogno.

Il centro per rifugiati Dorcas di Debrecen (Ungheria) è stato nuovamente sostenuto con una donazione di cibo.

Una famiglia di rifugiati di questo campo si è unita alla congregazione metodista unita di Debrecen.

L’Umc in Romania continua a prendersi cura degli orfani provenienti dall’Ucraina, degli anziani ospitati in un monastero ortodosso nei pressi di Cluj-Napoca e di altri “ospiti” ucraini che vivono in diversi luoghi diversi.