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Liberare il nostro linguaggio dalla violenza

La risposta dolce calma il furore, ma la parola dura eccita l’ira
Proverbi 15, 1

Il sole non tramonti sopra la vostra ira e non fate posto al diavolo
Efesini 4, 26-27

Ci fa quasi sorridere questa frase. Quei sorrisetti un po’ ambigui, simili a una smorfia. Tra l’ironico e il sarcastico, con le labbra tirate su da un lato e in giù dall’altro. Come per dire: hai mai consultato uno dei tanti social network che vanno per la maggiore? Altro che dolci risposte che calmano il furore, le parole sono dure e non fanno che eccitare l’ira!  

Certo il maestro che ha scritto questo proverbio non la pensava in questo modo, era convinto che si potesse ancora educare una persona e lo fa attraverso uno stratagemma retorico: il parallelismo antitetico. Nella prima parte ti dico come dovresti comportarti e nella seconda ti dico come non dovresti comportarti e in questo modo l’insegnamento complessivo ti giungerà chiaro: libera il tuo linguaggio dalla violenza e ti accorgerai che anche l’altro seguirà il tuo esempio.

Anche io sono convinto che l’essere umano “virtuale” possa ancora essere educato. Soprattutto se tutti quei credenti che in chiesa pregano il Signore e sui social imprecano chiunque, diano il buon esempio. Ecco, bisogna iniziare con il dare il buon esempio. Se qualcuno ti insulta, rispondigli con calma e invitalo a ragionare. Se ti accorgi che ogni volta che prendi in mano il cellulare e inizi a leggere i commenti, il tuo stato d’animo si agita, vai a farti una lunga passeggiata. Nessun dottore ci ha imposto di stare sempre su tutte le notizie, immediatamente, come dei vampiri della cronaca. Si può anche rispondere il giorno dopo, con calma, placando il furore del tuo interlocutore e dicendogli, semmai, tra le altre cose, che Dio e anche io, ti amiamo!