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Oltre i confini della comunicazione

«Tutti sono invitati a conoscere i risultati del programma di formazione giornalistica interregionale durato cinque mesi e promosso dall’Associazione cristiana per la comunicazione (Wacc) e dedicato alla comunicazione sulle migrazioni, ai rifugiati e richiedenti asilo. Lo faremo con la presentazione online giovedì prossimo, 9 giugno, dalle 12 alle 14 dalla sede di Bruxelles», ricorda la Wacc sul sito web.

«Un incontro – si legge ancora –, nel quale i giornalisti partecipanti e i professionisti dei media, provenienti da Africa, Europa e Medio Oriente, presenteranno i loro progetti, tra quali due podcast, uno dedicato ai lavoratori migranti in Libano e un altro sulle università in Italia come corridoi migratori – Corridoi universitari».

È richiesta la registrazione anticipata cliccando qui https://bit.ly/3MWkwOa

Le presentazioni saranno fornite in inglese, francese e arabo.

La presentazione proporrà anche momenti di confronto con giornalisti inviati in zone di conflitto, temi sulle migrazioni globali, focus su politiche migratorie e la legislazione dell’Ue. 

Tra i partecipanti, Judith Raupp, giornalista e formatrice della Repubblica Democratica del Congo, il dottor Torsten Moritz, segretario generale della Commissione delle Chiese per i migranti in Europa (Ccme), e Rev. Dr. Seforosa Carroll, esecutivo del programma per la Missione e la Missione dei Margini, Consiglio ecumenico delle chiese (Cec).

«Già in passato abbiamo avuto discussioni animate sul ruolo del giornalismo e sulle complesse realtà che i rifugiati in diverse regioni stanno affrontando», afferma Sara Speicher, vice segretaria generale del Wacc. 

«Le situazioni che i giornalisti hanno evidenziato nei loro reportage mostrano il valore dell’approfondimento – insomma, di saper andare oltre i titoli dei giornali –, dell’ascolto e di quanto sia importante dare a rifugiati e i migranti la parola, in modo che loro stessi possano dire ciò che per loro è importante poter affermare».

Il programma di formazione è stato lanciato a gennaio dalle reti regionali della Wacc in Europa, Medio Oriente e Africa. Dodici giornalisti e professionisti dei media provenienti da Africa, Europa e Medio Oriente hanno aderito al programma.

Il progetto è stato ideato «per aiutare i giornalisti a trattare i problemi dei rifugiati e a parlare in modo adeguato di migrazioni, di poterlo fare in modo etico e accurato e per consentire a rifugiati e ai migranti di parlare finalmente in prima persona, proprio e per rafforzare il lavoro delle Ong che operano con migranti e i rifugiati e con i media. Infine, per contrastare ogni possibile incitamento all’odio».

Il progetto è sostenuto grazie ai fondi di Otto per Mille Valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi italiane.