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Pinerolo: un centro per i senza tetto nell’ex caserma dei carabinieri

Una nuova destinazione d’uso per l’ex Caserma dei carabinieri di Pinerolo: grazie al lavoro corale di Comune, Diocesi e Consorzio Intercomunale Servizi Sociali nell’edificio di Piazza Santa Croce sorgerà una stazione di posta, ovvero un centro di servizio e di inclusione per le persone senza dimora che offre, oltre ad un’accoglienza notturna limitata, servizi importanti come quelli sanitari, di ristorazione, distribuzione postale, mediazione culturale, consulenza, orientamento al lavoro, consulenza legale, e distribuzione di beni.

L’immobile sarà venduto alla Diocesi al prezzo di 400.000 euro, operazione che renderà possibile accedere a fondi ecclesiastici per la ristrutturazione di immobili con finalità sociali e si intreccia con il bando Pnrr  ottenuto dal CISS – con numerosi altri partner del terzo settore pinerolese – per realizzare la Stazione di Posta, per un importo pari a 1 milione e 50mila euro. Di questi fondi, circa 800 mila andranno in ristrutturazione e arredamento mentre 250 mila saranno spesi per aspetti organizzativi e gestionali.

L’ex caserma dei carabinieri di Pinerolo sarà vincolata per 20 anni a tale uso, come richiesto dal bando. «Si tratta di un progetto centrato sulla soddisfazione dei bisogni primari – spiega il direttore della Caritas diocesana di Pinerolo Rocco Nastasi – ma che ha anche l’obiettivo di realizzare un luogo accogliente in grado di creare fiducia in chi lo frequenta e offrire un aiuto nella codifica degli eventi che gli succedono e, perchè no, un serbatoio di opportunità professionali e di vita. Si tratta, in sintesi, di creare un luogo generatore di welfare».

Un problema, quello delle persone senza fissa dimora, che riguarda da vicino la città di Pinerolo che, secondo le ultime rilevazioni, risulta essere il comune della Città Metropolitana con il tasso più alto, senza strutture sufficienti ad assorbire l’imponente quantità di servizi richiesti. Recentemente proprio Città Metropolitana ha commissionato all’Università di Torino uno studio relativo alla presenza dei senza tetto nell’area extra urbana, nel quale era emerso un generale aumento nell’area di riferimento, dato ricavato però soltanto dalla percezione degli operatori. L’obiettivo dello studio è stato quindi anche quello di trovare degli strumenti atti a fotografare con maggiore precisione il fenomeno.

«Ciò che si è cercato di fare con questa ricerca – spiega Cesare Bianciardi, uno dei ricercatori di UniTo – è stato capire se ci fosse la possibilità di condividere in modo il più possibile oggettivo le informazioni: allo stato attuale i dati disponibili sono sporadici e disorganici e viene così a mancare un elemento fondamentale che nel gergo tecnico viene definito continuità del flusso informativo. L’ipotesi di base è quella di procedere a una rilevazione sistematica attraverso strumenti che non appesantiscano ulteriormente gli operatori. L’idea è quindi quella di un osservatorio permanente per poi andare a lavorare su progettualità concrete».