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La Convenzione battista del Sud pubblica una lista degli abusi commessi al suo interno

I funzionari della principale chiesa protestante americana, la Southern Baptist Convention (Sbc), hanno pubblicato giovedì scorso 26 maggio un documento di 205 pagine che elenca i suoi membri accusati di abusi sessuali. La pubblicazione dell’elenco arriva pochi giorni dopo che un rapporto investigativo indipendente ha concluso che la Chiesa è stata impegnata per anni in un modello di ostruzione e omertà nei confronti delle vittime di violenza. «L’elenco viene reso pubblico per la prima volta ed è un passo iniziale, ma importante, per affrontare la piaga degli abusi sessuali e attuare una riforma nella Convenzione», ha dichiarato la Southern Baptist Convention in un comunicato.

Il documento, che esiste dal 2007, è stato regolarmente conservato da un dipendente della Chiesa, ma è rimasto a lungo segreto. Nonostante l’esistenza dell’elenco, sembra che i funzionari non abbiano fatto nulla per assicurarsi che i nominati non ricoprano più posizioni importanti. Eppure la lista comprende centinaia di aggressioni sessuali, molte delle quali hanno portato a condanne. In alcuni casi, i nomi dei sospetti o altri dettagli sono oscurati. I nomi delle vittime non sono elencati, ma spesso ne viene indicata l’età. Alcune delle aggressioni sessuali denunciate coinvolgono bambini di appena cinque anni.

Secondo il rapporto pubblicato da una società di indagini esterna, Guidepost Solutions, e reso pubblico dalla task force sugli abusi sessuali della Sbc, le presunte vittime di aggressioni sessuali e coloro che hanno cercato di denunciarle alla Chiesa hanno incontrato «resistenza, ostruzione e persino vera e propria ostilità» da parte dei membri dell’esecutivo per quasi due decenni.

Da canto suo la Southern Baptist Convention ha dichiarato di sperare che «le chiese utilizzino in modo proattivo questo elenco per proteggere e prendersi cura dei più vulnerabili tra noi». Lo scandalo, che ha coinvolto quasi 400 pastori, volontari ed educatori nell’arco di due decenni e più di 700 vittime, era venuto alla luce nel 2019 grazie alle inchieste di due quotidiani texani, lo Houston Chronicle e il San Antonio Express-News. 

Due settimane dopo quelle rivelazioni, il presidente della più grande denominazione evangelica degli Stati Uniti, J. D. Greear, aveva assicurato che sarebbe stata fatta tutta la luce possibile su questi casi. Aveva quindi invitato la Chiesa a focalizzare l’attenzione soprattutto su dieci congregazioni accusate di aver consapevolmente coperto abusi sessuali al loro interno.

Il primo caso di presunte violenze presente nell’elenco riguarda un ex missionario battista del Sud, accusato di aver abusato di bambini missionari tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, ma  all’epoca non era stata formulata alcuna accusa. 

L’elenco riporta anche gli abusi commessi da Dale “Dickie” Amyx, un pastore texano accusato di aver abusato di un adolescente negli anni ’70 e condannato per aver somministrato alcolici a un minore. In seguito è stato citato in giudizio nel 2006, mentre prestava servizio come pastore in un’altra chiesa del Texas. Il caso è stato risolto in via extragiudiziale con scuse e pubblica ammissione di colpa.

La voce più lunga dell’elenco riguarda gli abusi di Darrell Gilyard, condannato per reati sessuali e protetto degli ex presidenti della Sbc Jerry Vines e Paige Patterson. Gilyard è stato licenziato da diverse chiese per presunta cattiva condotta e nel 2009 è stato condannato per molestie nei confronti di ragazze adolescenti. Dopo essere uscito di prigione, è stato assunto da una chiesa della Florida.

Nell’ambito dell’indagine di Guidepost, lo staff di ricerca ha scoperto che nove delle persone incluse nell’elenco potrebbero essere ancora in attività, tra cui due che hanno legami con una chiesa della Sbc. Queste chiese sono state segnalate alla commissione per le credenziali della Convenzione battista, che ha il potere di raccomandarne l’espulsione dalla comunione.

Diversi seminari sono inclusi nell’elenco e molte pagine sono riservate all’ex presidente della Convenzione Johnny Hunt, accusato di tentativo di violenza ai danni di una donna.

La Convenzione battista del Sud, con una rete di migliaia di chiese, conta più di 15 milioni di membri, soprattutto nel sud degli Stati Uniti.

Viene fondata nel 1845 dalla separazione con quella che oggi è l’American Baptist churches Usa perché i battisti del Sud vedevano come fumo negli occhi l’abolizione della schiavitù. Dopo la guerra civile, la Sbc venne abbandonata anche da pressoché l’intera comunità nera. Rimane comunque oggi la seconda più numerosa confessione cristiana negli Usa, dietro la Chiesa cattolica.

Le posizioni sono rimaste quelle profondamente conservatrici degli esordi, che ne fanno una delle denominazioni più a destra del panorama americano. Non fa parte dei principali circuiti ecumenici internazionali, dal Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) in giù, e mantiene un profondo radicamento negli Stati meridionali degli Stati Uniti.

 

Foto di DXR. la First baptist church di Augusta, Georgia