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Per la fede e per le donne

Desri Maria Sumbayak, della Chiesa cristiana indonesiana (Hki), è la vicepresidente della Federazione mondiale luterana (Flm) per la regione asiatica (Lwio). La sua passione per la giustizia di genere, per l’ambiente per le chiese in Indonesia, è oggi entusiasta di attuare le politiche della Flm nel suo contesto nazionale e regionale.

Ma questo lavoro è difficile, ed è carico di sfide. Già prima della pandemia di Covid-19 (che ha causato la morte di molti leader asiatici e la chiusura di tante chiese) l’area di suo interesse era gravata dalla crisi e dalla scarsità di mezzi di sussistenza. Un problema per molte persone.

Madre di due bambini piccoli, intervistata dal sito della Flm, racconta il suo background familiare e la sua fede spesa nel «sacerdozio per tutti i credenti» e che motiva il suo stesso ministero.

Qual era la tua vita religiosa quand’eri bambina?

«Sono cresciuta in una famiglia religiosa luterana frequentando la comunità cristiana protestante di Simalungun, in Indonesia, dove i miei genitori erano anziani di chiesa, attivi. Conoscevo molto bene le attività e le feste della chiesa. Abbiamo sempre pregato in famiglia una volta alla settimana, insieme ai miei genitori e ai miei fratelli e sorelle. Da bambina e da adolescente, a volte, pensavo che fosse noioso pregare in famiglia durante il fine settimana e quando i miei amici uscivano e si divertivano. Ora, mi rendo conto di ciò che mio padre ci diceva spesso: “C’è bisogno di disciplina per mantenere sempre viva la fede in Gesù Cristo”».

Raccontaci del tuo lavoro fatto con il team di eco-teologia della Chiesa cristiana indonesiana.

«Per quasi tre anni, dal 2019 al 2021, sono stata attivamente coinvolta nel gruppo di eco-teologia della Chiesa cristiana indonesiana. A quel tempo il team era composto dal coordinatore del progetto, due consulenti di progetto e io, volontaria. Il progetto è stato sostenuto dalla Flm e mi ha dato l’opportunità di conoscere meglio i valori della Flm. Come, ad esempio, quando si prendono decisioni importanti. L’Eco-team ha coinvolto donne e giovani; una rete interreligiosa ed ecumenica. Soprattutto, i progetti del team di Eco-Theology hanno promosso le politiche e gli accordi della Flm, come la giustizia climatica».

Da laica com’è può raccontarci la sua esperienza vissuta nel Consiglio della Flm?

«È piuttosto impegnativo far parte del Consiglio della Flm come laica e donna. Come non è semplice, ad esempio, svolgere il ruolo di vicepresidente per la regione asiatica, area dove i leader delle chiese sono prevalentemente uomini e la leadership di un laico nelle chiese asiatiche non è comunemente riconosciuta. Talvolta, sento di non poter comprendere a fondo alcune questioni discusse al tavolo di lavoro. Ma in quanto luterana credo fermamente nel “sacerdozio di tutti i credenti” che promuove le pari opportunità nel servire Dio come credenti. Con o senza ordinazione. Quindi, quando Dio m’ha presentato e dato tale opportunità, quella di servire nel Consiglio della Flm, ho accettato con entusiasmo. Penso spesso che il mio essere laica possa essere semplicemente una prospettiva diversa, che completa la prospettiva dei membri ordinati del Consiglio […]». 

Quali sono stati i suoi precedenti ruoli nella chiesa?

«Sono stata attivamente coinvolta nella “lotta” per la rappresentazione delle donne nella chiesa. Ero presidente dell’organizzazione femminile della nostra congregazione. Successivamente, per diversi anni, sono stata coinvolta in organizzazioni ecumeniche come rappresentante della Comunione delle Chiese indonesiane a livello provinciale e anche dell’Asia Regional Board dell’United Evangelical Mission. Negli ultimi cinque anni sono stata consulente per le organizzazioni femminili nazionali, dove ho lavorato in team per formulare nuove raccomandazioni per l’attuazione dei loro programmi».