26974341602_fcd9d5d11a_c

Il primo Pride della storia di Cuneo

Sarà il primo Pride piemontese in calendario e il primo Pride in assoluto a Cuneo. Il 4 giugno, dopo due anni di lavoro, per le strade del capoluogo della “provincia granda” attivisti, attiviste, cittadini e cittadine potranno sfilare per le strade sotto il simbolo della bandiera arcobaleno, per sostenere  i diritti delle persone lgbt.

«Tutto questo percorso era stato imbastito alla fine del 2019 per arrivare nel 2020 a fare il pride in modo che fosse vissuto da tutte le organizzazioni e dalla cittadinanza – dice Elisabetta Solazzi, presidente del comitato GrandaQueer – Con il Covid abbiamo dovuto tirarci indietro perché non era fattibile, e pensarlo stanziale, come qualcuno ci aveva consigliato, non ci sembrava il modo giusto di partire».

Il comitato esiste già da più di 10 anni e ha un lungo percorso alle spalle, interagisce col territorio e le istituzioni, per esempio attraverso il lavoro con le consulte di Savigliano e Saluzzo, l’assessorato alle pari opportunità di Cuneo, e la scuola di pace di Boves.

«Ci sono due fazioni – continua Solazzi – secondo alcuni il pride di Torino è sufficiente, altri invece non vedevano l’ora arrivasse anche qui, perché comunque camminare sulle proprie strade, quelle che hai percorso fin da giovanissimo e frequenti sempre, nel giorno del Pride, tenendo per mano la persona che ami, ha un impatto fortissimo; dà il segnale che non si è soli, che ci sono persone come te o che appoggiano il movimento».

Il tema scelto per il primo Pride cuneese è R – Esistenza, come dedica anche alla storia della città e delle valli intorno, «e poi perché va a toccare l’esistenza di ognuno di noi. Ci sono tante sfumature, ci sono tanti corpi e tante menti: tutte resistono a un territorio e alle difficoltà. Ci sembrava importante sottolineare quanto le persone esistono e resistono».

 

Foto di Jacqueline Poggi: Piazza Galimberti a Cuneo