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Niente sui migranti, senza migranti

L’Associazione mondiale cristiana per la comunicazione (Wacc) e la Missione per i migranti dell’Asia del Pacifico (Apmm) in un convegno congiunto hanno evidenziato la necessità di fornire ai migranti «informazioni “salvavita”, nonché strumenti di comunicazione adeguati e consoni alla loro rappresentazione mediatica», l’occasione è stata l’evento collaterale all’International Migration Review Forum (Imrf), tenutosi lo scorso 20 maggio presso la sede delle Nazioni Unite a New York City.

«Il diritto alla comunicazione, compreso il diritto alla libertà d’espressione, all’accesso alle informazioni e ad una rappresentazione mediatica equa ed equilibrata, sono –  si è detto –: “diritti di accesso” che consentono ai migranti di poter esercitare i loro più ampi diritti umani», ha ricordato Lorenzo Vargas, responsabile della Wacc per la Comunicazione. 

«Senza la possibilità di esercitare i propri diritti di comunicazione – ha proseguito –, i migranti sono esclusi dalla partecipazione al dibattito pubblico e ai processi decisionali, anche su questioni che riguardano direttamente la loro vita. Dobbiamo consentire ai migranti stessi di essere al centro delle conversazioni pubbliche sulla migrazione», ha sottolineato Vargas.

L’evento collaterale, intitolato Soddisfare i bisogni di informazione e comunicazione dei migranti – esperienze di base provenienti da Asia, America Latina e Medio Oriente, ha dunque riunito i rappresentanti dei partner Wacc, per condividere lezioni, buone pratiche e affrontare le esigenze legate alla comunicazione e all’informazione, con focus dedicati ai migranti. 

I paesi rappresentati includevano Filippine, Hong Kong, Giordania, Libano, Messico e Colombia. 

«Sfortunatamente, i rappresentanti di Colombia, Filippine e Libano, non hanno potuto partecipare per le difficoltà avute nell’ottenere i visti verso gli Stati Uniti, anche se il loro lavoro è stato comunque evidenziato durante l’evento», ricorda il sito Wacc.

Prima delle sessioni di lavoro, la Wacc (e i suoi partner) ha posto l’accento sulla necessità di una riforma della migrazione negli Stati Uniti e sulla difficile situazione dei migranti privi di documenti nel paese. 

L’evento si è infatti concluso con una piccola manifestazione che da Times Square al quartier generale delle Nazioni Unite, ha urlato la necessità di includere le richieste e di dar voce agli allarmi evidenziati dalla Wacc e di accoglierli presso le sedi internazionali competenti.

«La partecipazione della Wacc all’Imrf è stata un’opportunità preziosa per far emergere alcune questioni chiave in tema di migrazioni e di diritti. I problemi legati all’informazione e alla comunicazione sono trasversali e hanno un forte impatto sulla coesione sociale, sulle vulnerabilità e sulla discriminazione, perché influenzano il modo in cui i migranti sono percepiti nelle società che li ospitano», ha concluso Vargas.