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Il Consiglio nazionale delle Chiese di Cristo negli Stati Uniti interviene sulla recente strage di Buffalo

Anche il Consiglio nazionale delle Chiese di Cristo negli Stati Uniti interviene in seguito alla recente ennesima sparatoria ai danni della comunità nera che la scorsa settimana ha sconvolto la città di Buffalo con 10 vittime e 3 feriti gravi. Lo fa attraverso un accorato appello a combattere a fondo e sul serio il razzismo endemico che ancora attraversa il Paese:

«Il Consiglio nazionale delle Chiese di Cristo negli Stati Uniti lamenta le vite perse e spezzate sabato dall’atto di terrorismo suprematista bianco che ha ucciso 10 persone e ne ha ferite tre in un supermercato in un quartiere a maggioranza nera di Buffalo, New York. Siamo ancora una volta sconvolti da un attacco mirato alla comunità nera e sentiamo l’indignazione e lo shock dal fatto che un diciottenne abbia imparato online a odiare a tal punto da commettere questi atroci e malvagi atti di omicidio.

In questo momento, il grido del profeta Abacuc riecheggia in noi:

1,2 Fino a quando, Signore, implorerò
e non ascolti,
a te alzerò il grido: «Violenza!»
e non soccorri?
3 Perché mi fai vedere l’iniquità
e resti spettatore dell’oppressione?
Ho davanti rapina e violenza
e ci sono liti e si muovono contese.
4 Non ha più forza la legge,
né mai si afferma il diritto.
L’empio infatti raggira il giusto
e il giudizio ne esce stravolto.

L’ideologia suprematista bianca che le autorità attribuiscono all’uomo armato in un manifesto di 180 pagine fa riferimento alla “teoria della sostituzione”, una retorica estremista di estrema destra sulla sostituzione dei bianchi americani da parte delle persone di colore, che un tempo era marginale e che ora viene condivisa più ampiamente dai canali televisivi e dai politici di destra. Non possiamo fare a meno di riconoscere che i politici, i cittadini e persino alcuni leader religiosi stanno lavorando per fermare gli insegnamenti cruciali della storia nera del passato, mentre i bambini imparano la supremazia bianca nel presente.

Secondo il vescovo Vashti McKenzie, presidente ad interim/segretario generale della Ncc, «le nostre comunità non sono guarite dall’assalto della violenza dei passati attacchi della supremazia bianca e ora le croste sono state strappate per sanguinare di nuovo. Questa violenza razziale deve finire. Dobbiamo tutti aumentare i nostri sforzi per porre fine al razzismo e questo non avverrà facendo solo gesti cerimoniali o performativi che non vanno alla radice dei problemi. Dobbiamo fare un lavoro più profondo. Questo è particolarmente vero per i cristiani». 

Vediamo chiaramente le ingiustizie evidenti in tutti gli aspetti di questa sparatoria. Lo vediamo quando l’adolescente arrestato era stato precedentemente segnalato come una minaccia e rilasciato. Lo vediamo nel modo in cui è stato preso in custodia. Lo vediamo nel fatto che Buffalo Est era un deserto alimentare prima della costruzione di questo negozio di alimentari e ora il quartiere, a maggioranza nera, non ha una fonte affidabile di cibo. Lo vediamo quando la maggioranza degli americani vuole una legislazione di buon senso sulle armi, ma i politici si rifiutano di approvare le leggi necessarie e la Corte Suprema prende in considerazione l’idea di abbattere le restrizioni sulle armi.

Nell’ambito della nostra iniziativa ACT NOW to End Racism (Risvegliare, Confrontare, Trasformare), il Consiglio nazionale di chiese cristiane chiede di impegnarsi su tre livelli. A livello individuale, tutti i membri delle nostre comunioni sono incoraggiati a impegnarsi nel lavoro interiore di prendere coscienza del razzismo profondamente radicato e sempre presente nella vita di ciascuno di noi, e a decidere di smantellarlo. A livello locale, i ministri sono invitati a impegnarsi in una comunicazione diretta e costante con i parrocchiani, anche attraverso la predicazione e l’insegnamento, che affronti il razzismo. Rimanere in silenzio incoraggia e afferma la crescente minaccia della supremazia bianca. A livello nazionale, dobbiamo lavorare per trasformare i cuori, le menti e i comportamenti delle persone e lottare per politiche che cambino le strutture stesse della società in cui il razzismo è radicato.

Inoltre, esortiamo il Congresso ad essere coraggioso e determinato nell’approvare una legislazione di buon senso sul controllo delle armi, nonché una legislazione che ponga fine al razzismo sistemico e inizi a riparare i danni fatti in passato».

Photo: William Wootton / flickr: bambino che spara, Utah