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Testamento biologico: un’opportunità da conoscere

Quali sono le opportunità che offre la legge DAT, Disposizioni anticipate di Trattamento, del 22 dicembre 2017 e introdotta a gennaio 2018, sul tema del testamento biologico?

Parte da questa domanda la volontà di proporre l’incontro sul tema Testamento biologico: un’opportunità da conosceregiovedì 12 maggio alle 20,45 alla Galleria Scroppo di Torre Pellice, organizzata dal comune e la chiesa valdese, in stretta collaborazione.
L’obiettivo è conoscere, spiegare, capire meglio.

Interverranno la dottoressa Simonetta Miozzo e l’avvocata Monica Volpin, accompagnate nella riflessione da Luca Scarafia, dipendente comunale dell’ufficio anagrafe di Torre Pellice e dal giornalista Daniele Arghittu, direttore de l’Ora del Pellice. 

Spiega Danilo Mourglia, medico geriatra e membro della commissione evangelizzazione della chiesa valdese di Torre Pellice: «Crediamo che la legge introdotta ad inizio 2018 sul tema delle Disposizioni Anticipate di Trattamento sia una buona legge. Purtroppo però, dopo un primo periodo di forti adesioni, c’è stato un crollo di partecipazione. Certamente la pandemia è stata una causa, ma crediamo che sia anche scemato l’interesse e abbiamo ritenuto opportuno riprendere un progetto di informazione con una terminologia semplice, chiara e comprensibile. Troppo spesso nel grande ambito del “fine vita” si confondono vari aspetti, dal testamento biologico all’eutanasia, al suicidio assistito. Impariamo quindi una terminologia corretta, capiamo cosa la legge ci offre e infine, a seconda anche della nostra spiritualità e coscienza, sceglieremo la strada che ci sembrerà più adatta alla nostra persona». 

La legge è ben articolata su diversi piani, sia medici che giuridici, e permette al singolo cittadino di dare delle informazioni sulle sue volontà nel momento della fine della sua vita. Queste indicazioni devono essere depositate al comune di residenza. «Permette di indicare terapie e trattamenti sanitari ai quali non si desidera essere sottoposti nel caso si perda in modo irreversibile la capacità di intendere e volere» specifica il dottor Mourglia. 

È importante sottolineare che non si tratta di scelte che riguardano esclusivamente la popolazione più avanti con l’età. «Al fine vita non deve pensarci solo la popolazione anziana – ribadisce Mourglia – perché in realtà il rischio di un passaggio ad una vita neurovegetativa che impedisce al soggetto di poter esprimere quali siano le proprie volontà può avvenire a qualsiasi età. Pensiamo ad esempio ad un incidente stradale o ad una malattia  irreversibile…».

Le Disposizioni Anticipate di Trattamento, come previsto dalla legge, prevedono una serie di passaggi: anche di questi si parlerà durante la serata di giovedì 12 maggio a Torre Pellice. 

L’incontro, inoltre, sarà il primo di un ciclo di tre dedicati a questi temi, delicati ma ben presenti nella nostra vita quotidiana. Il prossimo appuntamento sarà a giugno sui processi decisionali, libertà di scelta, eutanasia e suicidio assistito con l’intento di aiutare a comprendere termini che sovente vengono fraintesi, su un tema ancora senza una legge che lo regoli. 
Infine ad agosto si cercherà di affrontare il tema anche dal punto di vista teologico.