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Festival dell’Economia, ci siamo

 

Molto atteso in città e partecipato da una vasta rete di enti, associazioni, istituzioni culturali e realtà religiose, il festival internazionale dell’economia è stato presentato al Sermig lunedì 2 maggio in una affollata conferenza stampa, seguita anche in streaming e che si può rivedere online

Come era già stato affermato in precedenti occasioni, quando era stato reso noto il tema di quest’anno “Merito, diversità, giustizia sociale”, il festival si propone come un grande evento di apprendimento e approfondimento collettivo sui temi dell’economia intrecciati con le altre scienze sociali, tra cui la storia, la filosofia e l’antropologia, in dialogo con le problematiche della contemporaneità per meglio analizzarle e comprenderle. È apparso subito chiaro dalle parole del direttore scientifico Tito Boeri, professore di economia all’università Bocconi di Milano, che il festival ha un intento di alta divulgazione e si rivolge a tutte le età, dagli studenti e studentesse delle scuole superiori e dagli universitari fino ai professori che troveranno motivo di confronto con colleghi e colleghe che provengono dalle più prestigiose università europee e americane, ma anche l’ex-direttore della New Economic School di Mosca, rifugiatosi a Parigi, fino a tutte le persone che hanno ancora voglia di approfondire i problemi della contemporaneità presentati con rigore scientifico e con linguaggio accessibile.

L’esperienza del festival è da viversi in prima persona, colloquiando e discutendo nei tanti luoghi che lo ospiteranno, ma le lezioni principali verranno trasmesse in streaming e rimarrà un ampio archivio multimediale, utilizzabile anche in seguito. In quanto è dalla qualità del dibattito pubblico che si misura la tenuta della democrazia e della sua apertura inclusiva di una società verso i più fragili. Questo taglio sarà proprio il tema su cui verterà l’edizione di quest’anno, ovvero: “Merito, diversità, giustizia sociale”, declinato in tanti modi a partire dalla questione di genere e dalle altre discriminazioni che durante la pandemia – e con la crisi attuale causata dalla guerra in Ucraina – non sono solo notevolmente aumentate ma si sono diversificate e impongono una riflessione approfondita da parte della politica per meglio legiferare. 

Tuttavia, occorrono dati per analizzare il fenomeno nel suo complesso, tenendo conto delle discriminazioni di genere che si intrecciano con quelle sociali, etniche, religiose e dunque la proposta principale che verrà discussa al festival è l’istituzione da parte dell’Istat di un osservatorio sulle discriminazioni, come avviene già in Francia. Infatti, venerdì 3 giugno nell’Aula magna della Cavallerizza, Giancarlo Blangiardo, attuale presidente Istat, dialogherà con Thomas Piketty su “Come monitorare la discriminazione?” introdotti da Tito Boeri. 

L’augurio è che il festival sia anche una festa della cultura, della scuola e della lettura che si declina in tante forme che in diversi momenti dell’anno animano la città di Torino e il Piemonte. Ci sarà anche spazio per la musica e per il cinema. La Casa editrice Laterza che ha ideato e organizzato questo nuovo festival è infatti giunta a Torino, che è una città plurale, su invito di una raccolta di firme lanciata dal quotidiano La Stampa e in conferenza ha affermato che il festival guarda all’Italia e al mondo ma vuole radicarsi a Torino e in Piemonte. Prezioso è stato il coordinamento del TOLC (Torino Local Committee), cui partecipano gli enti locali e che ha sede presso la Fondazione Collegio Carlo Alberto presieduto da Giorgio Barba Navaretti e coordinato da Pietro Garibaldi. Numerosi gli sponsor e i media partner. 

Giovedì 2 giugno, avrà luogo in piazza Carlo Alberto l’evento proposto da Unione comunità ebraiche e Concistoro della chiesa valdese dal titolo: “Diversità religiosa, laicità e bene comune”. Intervengono: Giulio Disegni e Patrizia Mathieu. Coordina Domenico Agasso. Il programma completo e le modalità gratuite di partecipazione sono online: https://www.festivalinternazionaledelleconomia.com/