2880px-caspar_luyken_the_israelites_crossing_the_red_sea

Il cammino verso la libertà

Dio fece fare al popolo un giro per la via del deserto, verso il mar Rosso
Esodo 13, 18

 

Uno degli enigmi dell’Esodo è come questo mare delle canne sia diventato l’attuale Mare Rosso. Ancora più stupefacente è la posizione di chi ancora difende che il mare aperto sia quello Rosso consacrato dal cinema americano, e non uno dei laghi delle canne amare (sia per ebrei che per greci ogni estensione di acqua anche i laghi più modesti come il Genesaret erano mari) nella via dal Delta verso il Sinai. Nell’originale, il mare al quale si dirigono gli ebrei, per ordine divino, è il discreto lago delle Canne. Quello che invece conta ed è di vitale importanza è la connessione tra la liberazione dall’Egitto e l’apertura del mare, se il mare aperto sia la metafora dell’intero processo di liberazione o se appartiene saldamente alle tradizioni storiche dell’epopea ebraica di liberazione dalla schiavitù. Il testo continuerà a portare sempre con sé le ambiguità delle fonti miste intrecciate dai copisti che hanno dato forma finale ai racconti. Dio ordina di compiere una svolta nel loro viaggio (stavano ritornando in Egitto?) per volgere verso il deserto attraverso la regione del mare delle canne.

La svolta è questa: il cammino verso la libertà è irreversibile, la schiavitù è finita per decisione divina e davanti a loro si apre la strada della libertà verso la terra promessa. Questo significa che l’esercito di faraone in agguato interverrà per ridurre il popolo di nuovo in schiavitù. Dietro a loro questo esercito di carri è separato dall’accampamento da una fragile nube che per loro è luce diafana ma per gli egiziani fitta oscurità. Questa tenue barriera che divide il popolo affamato di libertà dalla barbarie della guerra e della schiavitù, si trasformerà, per opera del vento divino, in potente uragano che dividerà le acque e aprirà il mare. Il mare aperto sarà per sempre immagine di libertà conquistata a caro prezzo. Essere liberi significa iniziare un apprendistato che non finirà mai, poiché ad ogni svolta della via verso il deserto occorrerà attraversare il mare sotto la minaccia dei carri di faraone. La libertà è un diritto non scontato che va difeso ad ogni tratto del lungo viaggio verso la terra promessa.

Immagine: Caspar Luyken, Gli israeliti attraversano il Mar Rosso (1708)