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Una testimonianza da Odessa, Ucraina

Fra le molte testimonianze che stanno arrivando dalle terre ucraine, abbiamo raccolto quella di Evheniia Diatlova, che fino a pochi mesi era in Italia, a Luserna San Giovanni, dove ha prestato il suo operato come volontaria internazionale all’Asilo Valdese per persone anziane. Evheniia abita nella regione di Odessa, nella zona sud-est dello stato Ucraino, sul Mar Nero. 

-Come è la situazione in questi ultimi giorni?

«Tutto era calmo, ma qualche giorno fa i russi hanno provato ad attaccare Odessa dal mare, e ci stanno ancora provando. Le esplosioni si sentono regolarmente più volte al giorno».

-Al momento la situazione nella città è ancora sotto controllo?

«Sì, abbiamo elettricità e cibo, ma il cibo ha iniziato a essere consegnato ai negozi meno spesso, ma finora abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno».

-Immaginavate che la Russia potesse invadere su larga scala il vostro paese?

«Non potevo nemmeno immaginare, ma nei telegiornali ne parlavano quasi costantemente, posso ancora dire che quasi nessuno credeva che sarebbe successo nella realtà».

-Ovviamente immagino ci sia paura; non hai pensato di lasciare Odessa e l’Ucraina?

«Ci pensavo nei primi giorni di guerra, ma ora preferisco restare in Ucraina».

-Ci racconto come si svolge la tua giornata in questo tempo di guerra?

«Posso dire che i giorni qui passano molto velocemente, ma il lavoro non si è fermato, per tutti quelli che avevano un lavoro, lavorano anche, solo in un altro momento, perché a Odessa e nella regione di Odessa ora c’è il coprifuoco. La mia giornata è piuttosto noiosa, passo la maggior parte della giornata a casa con la mia famiglia, cercando di non uscire inutilmente».

-Temete un attacco diretto alla vostra città?

«Sì, temo che ciò possa accadere, perché ora i russi stanno principalmente cercando di attaccare Odessa dal mare. Ma sono sicuro che non saranno in grado di attaccarci direttamente e catturare Odessa».

Ovviamente la speranza è che il conflitto si concluda il più rapidamente possibile, così come è iniziato. L’ultimo pensiero lo lasciamo a Evheniia: «Voglio ancra aggiungere che quando c’è una guerra, inizi ad apprezzare le cose ordinarie. Quindi apprezza quello che hai ora, perché nessuno sa cosa potrebbe succedere domani».

Foto di Julian Nyča