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Solo Dio è per sempre

Al mattino fammi udire la tua bontà, perché in te confido; fammi conoscere la via da seguire, poiché io elevo l’anima mia a te
Salmo 143, 8 

La pietà, con animo contento del proprio stato, è un grande guadagno. Infatti non abbiamo portato nulla nel mondo, e neppure possiamo portarne via nulla 
I Timoteo 6, 6

Un racconto ebraico narra che un tale, di passaggio per una certa città, andò a trovare il rabbino che lì abitava. L’uomo fu molto stupito di quanto fosse disadorna la casa del rabbino, e glielo fece notare. Per tutta risposta il rabbino fece notare al suo ospite quanto essenziale fosse il suo bagaglio e l’uomo ribatté: “Ma io sono solo di passaggio!”. Il rabbino rispose: “Anch’io!”. 

Non siamo anche noi di passaggio, per un tempo in fondo breve su questa terra? Anche noi non possiamo portare con noi nulla, possiamo, tuttalpiù, lasciare qualcosa a chi resta, nella speranza che si ricordi di noi. Nonostante la nostra condizione di provvisorietà tendiamo spesso a dare la priorità ai beni terreni: ciò che possiamo avere, vedere, toccare e stringere vale di più di ciò che abbiamo per fede e in speranza. Non si vuole cantare la bellezza della povertà o il fascino di una vita di stenti, è giusto procurarsi di che vivere con dignità e comodità ed è lodevole impegnarsi, affinché a nessuno manchi ciò che noi abbiamo. Il problema è l’insaziabile volontà di possedere e accumulare ricchezze, proprietà, oggetti come se in questo si esaurisse il senso stesso della nostra vita: cose materiali a riempire un’esistenza puramente materiale, senza uno sguardo che si proietti al di là. La felicità, diceva qualcuno, non è possedere ciò che si desidera, ma desiderare ciò che si possiede, sapersi accontentare, con gratitudine al Signore di ciò che si ha. Chi vuole oltre ogni ragionevolezza accumulare beni, si appoggia ad essi come fossero per lui totale garanzia e assoluta tutela: è una pericolosa illusione. Ben lo sapeva il Salmista, che confida in Dio e vuol vivere secondo la volontà di Dio, seguendo, cioè le sue vie. L’autore della Prima Lettera a Timoteo ce lo ricorda: non abbiamo portato nulla nel mondo, e neppure possiamo portarne via nulla… solo Dio è per sempre. Certo noi, nella nostra fragilità, potremo perdere tutto e forse perdere noi stessi per vie che non portano a nulla, ma Dio non ci perderà: siamo saldamente al sicuro nella sua mano, come non potremmo esserlo, se il nostro destino fosse nelle nostre mani. Egli ci è accanto dal mattino con la sua bontà, ma ci ha anche custodito nella notte e con la sua Parola ci mostra il cammino, di null’altro abbiamo veramente bisogno.