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Proteggere e ripristinare gli ecosistemi

«È impossibile realizzare l’agenda per lo sviluppo sostenibile (Sdg) senza affrontare la tripla crisi planetaria – cambiamento climatico, perdita di biodiversità e inquinamento – utilizzando soluzioni integrate attraverso diversi strumenti e accordi multilaterali», ha affermato Elena Cedilloprogram executive per la giustizia climatica della Federazione luterana mondiale (Flm). 

«Il consumo eccessivo di risorse naturali mette a rischio l’intera catena legata alla creazione». Cedillo si è espressa così dopo aver valutato l’esito della Quinta sessione dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unea-5) che si è tenuta online a Nairobi, in Kenya, dal 28 febbraio al 2 marzo.

«Unea-5 ha fornito preziose informazioni sulle sfide ambientali che il nostro pianeta sta affrontando e dovrà affrontare. Un’azione multilaterale è oggi vitale poiché condividiamo tutti lo stesso pianeta», ha affermato Girma Gudina, la rappresentante nazionale del programma Kenya-Djibouti-Somalia, della Flm. 

«Credo sia vantaggioso per la Flm, e in particolare per il nostro servizio mondiale, partecipare alle assemblee e ai processi futuri».

Natan Schumann della Chiesa evangelica luterana in Brasile, in precedenza delegato della Flm alla Conferenza delle Nazioni Unite sul clima COP26, ha detto: «È stato meraviglioso vedere così tanti giovani essere interessati al tema, poter ascoltare le loro relazioni e constatare il  massimo interesse dei rappresentanti dei grandi paesi nelle sessioni ad alto livello dell’Unea-5. Non dobbiamo fermarci qui: la partecipazione dei giovani a eventi come questo dev’essere sollecitata con maggior forza. È il nostro futuro a essere in discussione. Ad esempio, l’ambiziosa risoluzione dell’Unea-5 per porre fine all’inquinamento dalla plastica avrà un impatto decisivo sulle generazioni future».

Il 2 marzo, capi di Stato, i ministri dell’ambiente e altri rappresentanti di 175 nazioni hanno dunque approvato una storica risoluzione voluta per porre fine all’inquinamento generato dalla plastica e per stringere un accordo internazionale legalmente vincolante entro il 2024. 

La risoluzione affronta l’intero ciclo di vita della plastica, compresa la produzione, la progettazione e lo smaltimento.

Rhoda Mutesi Julius Lugaziya della chiesa evangelica luterana in Tanzania ha aggiunto che l’Unea-5, «ha svolto un ruolo fondamentale nel ricordarci che non c’è sviluppo possibile se la natura è compromessa», ribadendo che non è mai troppo tardi per cambiare la narrazione. 

«Come giovani e nuove generazioni, dobbiamo capire che abbiamo tutto da guadagnare dall’agire comune contro il cambiamento climatico e tutto da perdere se non lo facciamo. Quindi uniamoci tutti e agiamo subito!».

Nello spirito del decennio delle Nazioni Unite per il ripristino degli ecosistemi, un’altra risoluzione critica si concentra sulle soluzioni basate sulla natura: azioni per proteggere, conservare, ripristinare, utilizzare e gestire in modo sostenibile gli ecosistemi. 

La risoluzione invita il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep) a sostenere l’attuazione di tali soluzioni, che salvaguardino i diritti delle comunità e dei popoli indigeni.  

«Avere una definizione universalmente condivisa di soluzioni per la natura è importante», ha spiegato ancora Cedillo, «è stato, ancora una volta, rimarcato un concetto chiave: che la salute e il benessere ambientale e la protezione e il ripristino degli ecosistemi sono vitali per la sopravvivenza dell’umanità», ha concluso Cedillo. 

La Flm ha interagito con l’Unea-5 delegando un gruppo composto da giovani rappresentanti del Servizio Mondiale e membri dell’Unità Azione per la giustizia. 

Il tema dell’Assemblea era «Rafforzare le azioni a sostegno della natura e per raggiungere gli obiettivi per uno sviluppo sostenibile». 

L’incontro si è concluso con 14 risoluzioni tese a rafforzare le azioni a tal fine.

 

Foto: Dustan Woodhouse, Unsplash