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Pregare e agire per costruire la pace e difendere i diritti umani

“Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio” (Matteo 5,9)

Con dolore e sgomento anche noi, cristiane e cristiani evangelici, assistiamo alla terribile guerra condotta da giorni dalla Russia contro l’Ucraina, in terre europee e tra popoli di antica tradizione cristiana.

Come cittadini e cittadine d’Europa che da decenni vivono in pace e ne godono i frutti, affermiamo e ricordiamo a noi stessi che la pace è una scelta precisa e impegnativa, che ogni giorno deve essere costruita e affermata.

Ritenendo che in questo conflitto vi siano aggressori e aggrediti, affermiamo che la pace si costruisce e si difende con la giustizia, il rispetto dei diritti umani, la dignità delle persone e dei popoli.

Riconosciamo e confessiamo il nostro peccato di uomini e donne che non hanno saputo cogliere la violenza che covava sotto la cenere, esplosa ora in una guerra che già registra un’intollerabile perdita di vite umane.

Per questo, di fronte a questa guerra, ci poniamo con spirito di penitenza, pregando perché tacciano le armi e si apra presto una stagione di guarigione delle ferite, e ricercando allo stesso tempo il ravvedimento in gesti di solidarietà con le vittime.

Affermiamo che la condizione di così tante donne e uomini, bambine e bambini ucraini, in fuga dalle loro case e dal loro paese, rende visibile entro i confini della nostra Europa la situazione di tantissime altre persone nel mondo che vivono la stessa tragedia.

Ribadiamo la convinzione che le porte dei paesi europei debbano restare aperte all’accoglienza dei profughi che scappano da guerre, violenze e persecuzioni, da qualunque continente arrivino.

Preghiamo per chi ha responsabilità politiche, affinché Dio illumini la loro mente e li conduca su sentieri di rispetto della vita, della dignità e della libertà di ogni essere umano. Preghiamo che le Chiese cristiane tutte sappiano agire in coerenza con l’Evangelo, facendosi promotrici, anche nei Paesi in conflitto, delle ragioni della pace e della fratellanza e sorellanza umana.

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Pertanto, le chiese della Fcei (Federazione delle chiese evangeliche in Italia) esprimono una condanna ferma dell’aggressione militare della Russia e manifestano la propria vicinanza e solidarietà alla popolazione in Ucraina.

Si dichiarano contro la guerra, contro ogni forma di violenza e contro ogni atto di prevaricazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

Chiedono alle parti in conflitto di scegliere la via del dialogo e della diplomazia per la cessazione di ogni ostilità bellica.

Chiedono, altresì, alla comunità internazionale di attivarsi nella protezione umanitaria dei civili e di aprire dei corridoi umanitari per l’accoglienza dei profughi ucraini e di quelli provenienti da altri continenti che vivono le stesse sofferenze e hanno gli stessi diritti e dignità degli europei.

Rinnovano il loro impegno a collaborare con le reti ecumeniche, gli organismi umanitari e le istituzioni italiane ed europee per gestire i canali di protezione umanitaria delle migliaia di profughi – al momento soprattutto donne e bambini – che fuggono dall’Ucraina sotto le bombe.

Invitano le chiese locali e sostenere la raccolta fondi e le iniziative già avviate dalla FCEI per recare soccorso alle popolazioni in fuga.

Invitano, infine, l’ecumene cristiana e tutti coloro che si adoperano per la pace a unirsi in preghiera per chiedere che Dio protegga le vittime di questa guerra e benedica gli sforzi e le azioni per la pace.