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Dio dà gioia

Io benedirò il Signore in ogni tempo; la sua lode sarà sempre nella mia bocca
Salmo 34, 1

Siate sempre gioiosi; non cessate mai di pregare; in ogni cosa rendete grazie
I Tessalonicesi 5, 16-18

“Siate sempre gioiosi”. Chi vorrebbe dire il contrario? È assolutamente ovvio che è preferibile essere felici che essere tristi, ridere che piangere. Dalla nostra esperienza concreta sappiamo però che non è facile essere sempre gioiosi… o meglio sinceramente gioiosi; talvolta riusciamo a fare il famoso “buon viso a cattivo gioco”, a nascondere ciò che ci pesa sul cuore e a mostrarci sereni e spensierati perché le circostanze lo richiedono, ben sapendo di ingannare gli altri e soprattutto noi stessi.

Com’è possibile che ci venga chiesto di essere gioiosi a comando? E com’è possibile che questo ordine (perché di un ordine si tratta, è un imperativo) arrivi a noi dalla Bibbia, dunque abbia a che fare con la nostra testimonianza di fede? Può apparire assurdo che il Dio che ci chiama alla libertà ci faccia giungere un obbligo che pare invece una costrizione al limite della violenza.

L’affermazione sulla gioia prende un senso quando la leghiamo ai versetti seguenti, immaginando che l’apostolo stia dando un’unica indicazione alla sua comunità, pur declinandola in tre affermazioni differenti.

La nostra gioia è legata alla preghiera: non perché Dio renda felice chi prega, sarebbe un tristissimo commercio, ma perché è una gioia sapere di poter pregare. La preghiera è richiesta, è interlocuzione, è anche sfogo, talvolta: noi siamo gioiosi perché, da credenti, ci è dato di poter pregare, di sapere di non essere soli ad affrontare la vita con le difficoltà che porta con sé.

La nostra gioia è accompagnata dal rendimento di grazie: noi ringraziamo Dio per la gioia, reale e non di facciata, quando ci accorgiamo che essa è un dono prezioso, non una preda da conquistare, un trofeo che è umiliante ammettere di non possedere.

“Siate sempre gioiosi”. Sì, grazie a quel Dio che sappiamo di incontrare in preghiera e al quale possiamo affidare grati la nostra vita.