istock-1176592528

Dio fa crescere

Il rimanente della casa di Giuda che sarà scampato, metterà ancora radici in basso e porterà frutto in alto
II Re 19, 30

Se la radice è santa, anche i rami sono santi
Romani 11, 16

La mia personale esperienza da coltivatore di qualunque specie vegetale è stata saltuaria e soprattutto decisamente avara di risultati, immagino soprattutto per imperizia mia; tuttavia, qualcosa ho imparato. Ho imparato a riconoscere che non tutto è sotto il controllo, non dico il mio, ma anche quello di un orticultore esperto; come diceva l’anziano contadino che, armato di santa pazienza cercava di insegnarmi l’arte del coltivare, una volta zappato, concimato, seminato e annaffiato occorre aver l’umiltà di dire: “Ora tutto è nelle mani di Dio”.

Le radici sono in qualche modo un simbolo dell’agire di Dio: crescono in modo misterioso, fuori dal nostro controllo (possiamo regolarle, come ci insegnano gli artisti dei bonsai, ma non dirigerle a nostro piacimento) eppure ne vediamo l’effetto nella pianta una volta cresciuta.

Le parole dell’apostolo ci fanno procedere ancora un po’ in questa riflessione: Paolo sta parlando della chiesa la cui radice non può che essere santa, cioè, nel senso più pieno del termine, distinta, separata, perché Dio se ne assume la responsabilità. Prima ancora di ogni nostro sforzo, prima ancora di ogni nostro impegno, la chiesa esiste perché Dio le dona di esistere e su questa scelta noi non abbiamo alcuna libertà d’azione, come non l’abbiamo sulla crescita o meno di una radice.

Una radice, però, generalmente porta alla crescita di qualcosa che spunta dal terreno, che diviene visibile e fa nascere rami rigogliosi e può portare un frutto abbondante. Noi non abbiamo potere sulla radice della chiesa, che è e rimane un dono di Dio, ma abbiamo la responsabilità di aiutare la crescita di ciò che da lei sorge, abbiamo il compito di far sì che il frutto sia il più possibile condiviso e che nessuno che ne desidererebbe ne resti privo. 

La radice è santa, grazie a Dio; cerchiamo di essere dei bravi contadini perché la sua santità, il suo appartenere a Dio sia testimoniato anche dai frutti che porta.