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Risorse liturgiche per «usare responsabilmente i doni della Terra senza danneggiarla»

Cortometraggi, canti, preghiere, poesie, letture bibliche, domande, eco-riflessioni. Queste sono solo alcune delle risorse liturgiche messe a disposizione grazie alla Commissione globalizzazione e ambiente (Glam) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei).

La Glam ha infatti raccolto tutte le risorse elaborate da “Climate Justice For All” (CJ4A), la campagna dei giovani metodisti mondiali lanciata nell’anno della Conferenza delle parti sul clima (COP26).

Il documento rappresenta un unicum e può essere utilizzato da chiese e comunità.

I contenuti, scrive il Team CJ4A nell’introduzione, «sono stati creati per condividere le ragioni di un impegno costante ad usare responsabilmente i doni della Terra senza danneggiarla, ispirandoci alla cura che Dio ha verso tutte le creature e per incoraggiare il culto centrato sulla creazione».

Le risorse liturgiche sono, quindi, a disposizione di tutte le persone, di tutte le chiese e di tutte le comunità che vorranno attingere a questa raccolta. I contenuti sono liberi, possono essere «usati, condivisi, scaricati e stampati per supportare il culto», ma anche per altre iniziative di riflessione, condivisione e sensibilizzazione sul tema.

Il primo passo, indica ancora il Team, è quello di «iniziare ascoltando. Vi invitiamo a cominciare ad ascoltare le storie e le esperienze da tutto il mondo». Fase due è l’impegno concreto per la giustizia climatica. Per farlo, va bene anche sensibilizzare sul tema e proporre una discussione interattiva. Fra i contenuti proposti, ad esempio, si trovano «I 10 fatti scientifici per iniziare una conversazione sull’esperienza del cambiamento climatico». Oppure, «10 fatti sul cambiamento climatico nel Pacifico e gli impatti sulle loro Comunità». E, ancora, «10 fatti sull’effetto serra e sulla COP26».

La campagna metodista ha coinvolto giovani di tutto il mondo, che hanno elaborato, fra l’altro, una riflessione sulle «5 vittorie e 5 delusioni» della COP26. Una delle delusioni, come ha scritto James Appleby, operatore britannico CJ4A, riguarda l’ambizione. «Mentre la COP26 si proponeva di guidare l’ambizione – afferma Appleby –, la maggior parte delle nazioni ha evitato di prendere impegni davvero significativi, come mostrano le previsioni di cui sopra. Mentre la leadership del Regno Unito si è concentrata su alcune cose come le automobili e il carbone, altre come il trasporto pubblico e il petrolio e il gas sono state messe da parte e figurano a malapena nel Patto per il clima di Glasgow. Molti impegni sono stati lasciati per i successivi incontri COP, il che è preoccupante con così poco tempo a disposizione per cambiare».

Fra le domande di riflessione che vengono proposte dal Team CJ4A, una cruciale interpella ogni persona, a livello intergenerazionale: “Come possiamo assicurarci di lasciare un mondo migliore?”

Per scaricare le risorse liturgiche clicca qui.


La referente per il progetto metodista Giovani per la COP2per l’Italia è stata Irene Abra.   Sempre per la parte italiana, l’iniziativa è stata promossa e cofinanziata dall’Opera per le Chiese Evangeliche Metodiste in Italia (OPCEMI) con la collaborazione della Commissione globalizzazione e ambiente nella persona della sua coordinatrice, Antonella Visintin.