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Run for Mem, correre per non dimenticare

Domenica 23 gennaio 2022 torna la Run for Mem, la “corsa per la Memoria” giunta alla quinta edizione. Località prescelta per ospitare quest’anno la manifestazione è Novara, medaglia d’oro al valore civile della Presidenza della Repubblica, città piemontese dalla storia ebraica di grande interesse, che si intreccia con la più ampia storia cittadina: le tappe del percorso toccheranno infatti i luoghi più significativi della presenza ebraica e della persecuzione degli ebrei novaresi, dell’antifascismo e delle personalità che si sono distinte per aver aiutato gli ebrei durante gli anni delle leggi razziali e della guerra. Per ribadire l’importanza della Memoria della Shoah contro ogni forma di banalizzazione, abuso e strumentalizzazione. 

Organizzata dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in collaborazione con la Comunità Ebraica di Vercelli–Biella–Novara–VCO nell’ambito delle attività per il Giorno della Memoria, la corsa, non competitiva, è aperta ad atleti ma anche a semplici “camminatori” e alle famiglie, e si sviluppa lungo due percorsi: uno più impegnativo di 10 km e una “camminata della Memoria” di 3 km.

Testimonial della manifestazione sarà il marciatore israeliano Shaul Ladany, oggi 85enne, sopravvissuto alla deportazione a Bergen Belsen e successivamente scampato alla strage di atleti israeliani alle olimpiadi di Monaco del 1972. 
Uno straordinario testimone della storia, che marcerà insieme ad altri Testimonial d’eccezione: l’attrice Cristiana Capotondi, il cantautore Enrico Ruggeri, l’ex canoista oro olimpico Antonio Rossi, l’ex sciatrice olimpica Lara Magoni, e insieme a tutti gli altri atleti e “camminatori”, per sottolineare l’importanza di una Memoria capace di veicolare valori come il rispetto per i diritti di ogni persona e di ogni diversità, e l’importanza di contrastare ogni forma di razzismo e antisemitismo.  

Nel corso della manifestazione, saranno apposte in piazza Santa Caterina da Siena, l’ultima tappa, due “pietre d’inciampo”, i sanpietrini di ottone che ricordano ai passanti la deportazione di ebrei e altri perseguitati dai nazifascisti, in Memoria di Giacomo Diena e Amadio Jona, catturati a Novara nel settembre del 1943 e uccisi ad Auschwitz. 

Ne parliamo con Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane

«Il nostro approccio al dramma della Shoah è dato dall’idea che la memoria può trovare modo di concretizzarsi in varie modalità: ci sono certamente tutte le ricorrenze ufficiali, colmi di tristezza e pianto, ma vogliamo anche celebrare la vita. La vita che nonostante tutto è proseguita anche dopo la Shoah. Per cui anche una corsa podistica può essere veicolo di memoria, di valori, ancor più se vengono toccati vari luoghi della memoria, legati ad un passato da non dimenticare mai».

E per non dimenticare nell’occasione della gara verranno anche installate a Novara nuove pietre d’inciampo.

«Esatto, dedicate a persone ebraiche di Novara deportate, per tenere viva la memoria anche in questo modo, “inciampando” fisicamente e moralmente nelle loro storie, nelle loro drammatiche vicende. Abbiamo poi vari testimonial che aiutano a partecipare a questo momento, per fare capire che la memoria non è solo un megafono ebraico, ma che tutti dobbiamo impegnarci tutti i giorni per tenerla viva».

Memoria ancora più importante data la recrudescenza di fenomeni di antisemitismo, amplificati dai vari nuovi mezzi di comunicazione.

«Il collegamento fra memoria e ciò che viviamo oggi è la nostra sfida. Un passato che ci insegna come vivere il presente, per essere in grado di riconoscere atteggiamenti pericolosi che si sviluppano, così come riconoscere che ci sono persone pericolose, e non ci può essere atteggiamento di buonismo assoluto di fronte a certi comportamenti. Serve un percorso educativo, un impegno costante, l’applicazione delle norme esistenti e colmare lacune che ancora esistono in materia. Si tratta di un fenomeno odioso che persiste e va identificato e affrontato con il massimo rigore. Sta a noi evitare distorsioni, evitare appropriazioni indebite di temi e termini che nulla hanno a che vedere con la Shoah, come accaduto proprio a Novara con la sfilata del corteo No Vax con gli abiti dei campi di sterminio, per evitare di offendere la memoria».

Alla gara partecipa dalla prima edizione Shaul Ladany, sopravvissuto alla deportazione a Bergen Belsen e successivamente scampato alla strage di atleti israeliani alle olimpiadi di Monaco del 1972. 

« Una persona meravigliosa e speciale che auguro a tutte e tutti di avere la fortuna di incontrare».

Il raduno è previsto alle 10.00 in piazza Gramsci, da dove si partirà alle 10.30.

È possibile partecipare alla corsa iscrivendosi gratuitamente sul sito www.ucei.it/runformem