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Metsola, un mandato nel segno della continuità

Via libera al primo turno con 458 voti per l’eurodeputata maltese e membro del Ppe, Roberta Metsola. «Onorerò Sassoli, mi batterò per l’Europa. Costruiremo ponti, non muri», ha detto in occasione del suo insediamento.

Metsola è la più giovane presidente dell’Assemblea di Strasburgo e la terza donna a ricoprire quel ruolo nella storia del Parlamento europeo, dopo Simone Veil (1927-2017) e a vent’anni dalla presidenza di Nicole Fontaine.

A Metsola, il nostro augurio per un buon mandato.

Un mandato che la neo presidente, ha detto di voler proseguire nel solco del lavoro iniziato dal compianto David Sassoli, celebrato nel ricordo dal mondo intero e caro alle chiese evangeliche e protestanti per le numerose collaborazioni intercorse in questi anni in tema di libertà religiosa e di accoglienza e rifugiati e richiedenti asilo. 

Una delle ultime occasioni di vicinanza è stata la sua virtuale partecipazione nell’agosto 2020 a Torre Pellice (To) all’inaugurazione della settimana «senza sinodo» intitolata «Generazioni e rigenerazioni»

Anche l’Associazione Articolo 21, liberi di…, (di cui David Sassoli è stato tra i primi fondatori), associazione che tutela la Costituzione e la libertà d’espressione, ha augurato ieri «Buon lavoro alla neo Presidente con la quale – si legge sul sito d’informazione – si è condiviso un importante percorso di approfondimento sul tema delle querele bavaglio, in collaborazione con la Federazione Nazionale della Stampa Italiana». 

Infatti, prosegue Articlo 21, il 31 maggio scorso il tema del contrasto alle Slapp, acronimo inglese per le azioni legali bavaglio, è stato al centro di un incontro in videoconferenza fra l’allora vicepresidente del Parlamento europeo, relatrice di un testo anti-Slapp allo studio dell’eurocamera, il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Giuseppe Giulietti, l’avvocato Giulio Vasaturo, la dirigente dell’associazione Articolo21, Graziella Di Mambro. Con loro anche il giornalista maltese, Emanuel Delia.

«L’obiettivo del lavoro della commissione dedicata al fenomeno delle Slapp – rilevò in quell’occasione Metsola – è stabilire una struttura legalmente solida e politicamente realizzabile per affrontare il problema dell’uso delle azioni legali per imbavagliare la stampa. Cercheremo di arrivare ad una direttiva, vincolante per i Paesi membro, e in quest’ottica le esperienze delle associazioni e della società civile sono fondamentali per mettere in condivisione best practice, suggerimenti, esempi concreti».

A Giuseppe Giulietti fu affidato il compito di delineare la situazione in Italia: «Paese che non gode di una buona posizione in Europa nella classifica della libertà di stampa» perché, «il Parlamento italiano non ha ancora messo mano alla legge che prevede la pena del carcere per il reato di diffamazione a mezzo stampa», tantomeno intende muoversi sul fronte del contrasto alle querele bavaglio, «con due provvedimenti fermi alle Camere da anni».

Roberta Metsola, i quell’occasione fece propria la battaglia contro le azioni legali temerarie (querele temerarie) rivolte ai giornalisti, prendendo spunto dalla vicenda drammatica di Daphne Caruana Galizia e raccogliendo l’appello dei familiari della giornalista maltese uccisa nel 2017.