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“Talenti” cercasi

 

Anche una Chiesa piccola come quella valdese (Unione delle chiese metodiste e valdesi) è una “macchina” dal funzionamento complesso, che si regge in buona parte sul lavoro volontario di qualche centinaio di persone, le quali mettono a disposizione una parte del loro tempo, energie e competenze nei campi più diversi: l’attività di una chiesa non è infatti soltanto predicazione, ma contabilità, counseling, comunicazione, fundraising,

Per questo, poco più di un anno fa la Tavola valdese ha lanciato l’idea della banca dei talenti”, un deposito virtuale” di nominativi di membri delle chiese metodiste e valdesi da cui attingere per cercare membri di commissioni, organismi o per rappresentare la Chiesa valdese e metodista in convegni, assemblee o incontri nazionali e internazionali. La Tavola ha rinnovatol’appello nella sua ultima circolare, ricordando che si può dare la propria disponibilità compilando direttamente il modulo online (a questo link) oppure contattando il pastore William Jourdan, nuovo membro Tavola incaricato di seguire questo aspetto.

Jourdan, raggiunto telefonicamente, ci spiega che non essendoci una particolare scadenza, le persone possono aderire alliniziativa in qualunque momento: «Siamo ancora pienamente nella fase della raccolta dati, ma alcuni talenti depositati” sono già stati utilizzati, per esempio nella nomina della commissione Otto per mille. Lidea della banca” è proprio di raccogliere le disponibilità e utilizzarle anche in futuro. Al momento abbiamo 50-60 disponibilità, ma pensiamo che potrebbero essercene molte di più. Mi aspetto che nei prossimi mesi si riesca ad arrivare almeno a 200 nomi, non mi sembrerebbe fuori luogo, considerando che parliamo a livello nazionale».

Fondamentale è la comunicazione di questa iniziativa ma, ricorda Jourdan, anche il ruolo di pastori e consigli di chiesa nel sollecitare i propri membri di chiesa. Un dettaglio va sottolineato, continua Jourdan, «potrebbe sembrare scontato ma non lo è affatto: liniziativa è rivolta a membri di chiesa, occorre conoscere la realtà delle nostre chiese, non è sufficiente trasportare le proprie competenze professionali tout court, anche se queste sono oggettivamente importanti e arricchenti per la chiesa». In terza battuta occorre il riconoscimento da parte della chiesa stessa: da un lato c’è la disponibilità della persona, dallaltro la chiesa deve riconoscere tale dono e rivolgere vocazione.

“Talento” non è esattamente sinonimo di competenza professionale”, ma è indubbio che alcune capacità siano assai richieste. Come si vede nel modulo di adesione, lo spettro è piuttosto ampio, e ovviamente come sottolinea ancora Jourdan, queste capacità vanno tarate” al contesto delle chiese: dallamministrazione, alla revisione contabile, alla gestione; lambito economico-lavorativo; lambito giuridico, democrazia/laicità; la bioetica, il rapporto fede-scienza; la formazione ed educazione; la relazione daiuto/counseling, lambito psicologico e psicoterapeutico; laspetto liturgico; lecumenismo e il dialogo interreligioso; laspetto interculturale, la sociologia; la comunicazione; progettazione e fundraising; giustizia e integrità del Creato; e ancora, musica, beni culturali, giornalismo, social media, grafica, audio/video…

Un altro aspetto fondamentale è la disponibilità di tempo: nonostante negli ultimi due anni sia aumentato lutilizzo dei mezzi informatici, è chiaro che la partecipazione a incontri nazionali o internazionali di vario genere, che nella realtà delle nostre chiese sono abbastanza numerosi, richiede una certa disponibilità, non facile da trovare.

Finora, conclude il pastore, sono arrivate disponibilità «dalle persone più diverse, che in genere già esprimono un impegno nella realtà locale o regionale della chiesa. Ma ci sono persone che, magari per timidezza, pur avendo dei doni, rimangono un po’ “nascoste”», quindi linvito è: fatevi avanti! Ci sono tanti ambiti in cui potete mettere i vostri talenti a vantaggio della chiesa tutta, per la sua opera di testimonianza.