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Pagine di letteratura per risalire alla Bibbia

Molte volte, di fronte a un libro di saggistica, una delle procedure che si seguono prima di procedere all’acquisto è dare un’occhiata alla bibliografia e all’indice analitico. I testi di riferimento ci dicono molto del percorso seguito dall’autore e l’indice dei nomi citati va nella stessa direzione: scrittori, autori di saggi, politici, personaggi della storia. Ma che dire se, scorrendo l’indice, i nomi che troviamo più ricorrenti sono Dio, Gesù Cristo, Corinzi, David, Giovanni apostolo; e fra le località Canaan, Efeso e via discorrendo?

Di fronte al recente libro di Piero Boitani* sappiamo di trovarci a casa: docente emerito di Letterature comparate alla Sapienza di Roma, ma anche studioso di letteratura inglese e del mondo classico, l’autore, rivedendo e ampliando un libro di circa vent’anni fa, ci propone un itinerario affascinante che attraversa i secoli dall’epoca biblica al Novecento, attraverso autori, generi letterari, forme poetiche che ri-scrivono la Bibbia. Così i capolavori che Boitani affronta, alcuni dei quali celeberrimi, da Moby Dick ai Fratelli Karamazov, soffermandosi a fondo su Shakespeare, ci ritornano e a volte ci stupiscono: come non esserci accorti di questi rimandi puntuali a profeti, Vangeli, Salmi, sparsi qua e là tra le pagine oppure presi come trama? Fra gli autori e autrici contemporanei, basterebbe l’esempio di Marilynne Robinson (per dire un’autrice non affrontata dal libro), i cui romanzi ri-raccontano più volte la parabola del padre misericordioso per rendersi conto che il fenomeno prosegue [https://riforma.it/it/articolo/2021/12/14/i-pastori-e-la-solitudine-di-jack-figliol-prodigo-della-letteratura].

Certo Boitani non è il primo ad affrontare il tema: opportunamente cita in apertura i grandi classici di riferimento, come Mimesis di Eric Auerbach (1946), o Il grande Codice di Northrop Frye (1982); ma anche nell’editoria religiosa vi sono libri come quelli di Karin Schöpflin (La Bibbia nella letteratura mondiale, Queriniana, 2013) o di S. Bonati e S. Fontana (Bibbia e letteratura, Claudiana, 2014). In genere si tratta di lavori analitici, che approfondiscono lo studio dei vari generi letterari, o i “calchi” (come appunto il caso di M. Robinson). Ma il lavoro di Boitani è interamente dedicato alle ri-scritture, partendo da una frattura irrisolvibile: «la Scrittura si presenta come storia vera ispirata da Dio; le ri-Scritture che esamino sono tutte “finzioni”».

Se si guarda ai nomi, il primo che operò una sorta di riscrittura fu Dante: la Commedia, che non per caso ha l’attribuzione di “Divina”, è di fatto una «storia della salvezza», per comporre la quale il poeta fa uso sistematico delle “immagini”, similitudini, allegorie. E «accosta sé stesso a David, il cantore dei Salmi». Non tutti naturalmente si sono posti obiettivi anche morali e civili tanto elevati; però in tanti hanno proceduto a ripetere narrazioni conosciute nei due Testamenti adeguandoli alle fattezze dei loro personaggi. L’autore ne scova infiniti esempi: in Shakespeare, se è nota la presenza della Bibbia nei testi più illustri, e sommamente in Amleto, meno scontato è il suo influsso nei Sonetti. Falstaff invece «vive (e muore) tra le parabole del Figliol Prodigo e del ricco epulone».

Un tema su tutti però ricorre nelle sue pagine, già oggetto di indagine in un altro libro, dedicato in buona parte a testi greci e latini, Riconoscere è un dio (Einaudi, 2014,), il cui sottotitolo suona «Scene e temi del riconoscimento nella letteratura». “Agnizione” nel mondo classico, la procedura del riconoscimento ci rimanda invariabilmente alla Scrittura: Boitani prende in esame da molto vicino l’episodio di Abramo che sotto le querce di Mamre incontra tre uomini, uno dei quali si rivela come il Signore (Genesi 18), ma al di là dei capolavori letterari abbiamo ben presenti degli episodi significativi: il venticello nel quale si fa riconoscere Dio da Elia (I Re 19, 9-13) e il centurione che, dopo il terremoto sotto la croce riconosce «Veramente costui era Figlio di Dio» (Matteo 27, 54). Un percorso affascinante nella letteratura mondiale, che ha il pregio ulteriore, di cui essere grati, che ci rimanda continuamente ad fontes, al piacere della lettura biblica.

* Piero Boitani, Rifare la Bibbia. Ri-scritture letterarie. Bologna, Il Mulino, 2021, pp. 341, euro 28,00.

 

 

Fonte foto: https://www.metmuseum.org/art/collection/search/707777