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Dio si fa nostro prossimo

Così parla il Signore: “La tua ferita è inguaribile, la tua piaga è grave. Ma io medicherò le tue ferite, ti guarirò dalle tue piaghe 
Geremia 3, 12.17

Egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia, e mediante le sue lividure siete stati guariti
I Pietro 2, 24

Nell’accingermi a meditare sui versi proposti oggi dal Lezionario Un giorno una parola, mi sono balzate alla mente due espressioni. 

La prima è dantesca: «Vuolsi così colà ove si puote quel che si vuole» (Inf. III 95-96). Questa espressione mi ha sempre impressionato per la capacità con cui essa sintetizza l’onnipotenza del Signore. Chi se non Lui può vedere realizzate tutte le cose che desidera si realizzino? Il Sommo ci aveva visto bene…

La seconda ci è più familiare: (Gesù disse) «Questo è impossibile agli uomini, ma non a Dio, perché ogni cosa è possibile a Dio» (Marco 10, 27).

Visto che la Parola di Dio non è fallace né mendace, possiamo affermare senza tema di smentita che il Signore è effettivamente capace di dar luogo all’impossibile.

Un’altra suggestione che propone il versetto tratto dal profeta Geremia è che Dio si fa nostro prossimo. Nel Vangelo troviamo la figura di uno straniero sconosciuto, un Samaritano, che si piega e si attiva per guarire la piaga e la ferita di uno straniero sconosciuto (cfr. Luca 10, 30ss). Il quell’atto di pietà, perché non scorgere il nostro Dio d’amore che si fa nostro prossimo? 

Nei Vangeli di Natale, leggiamo come, grazie allo Spirito Santo, per il Padre l’impossibile è diventato possibile, qualcosa di inaudito: in Gesù Dio si fa carne e si presenta all’umanità come l’Emmanuel, il Dio con noi.

Il Dio con noiil Dio dalla nostra parte, nasce nell’umiltà ed è deposto nudo e inerme in una mangiatoia. Dopo circa trent’anni il Dio con Noi sarà esposto nudo e inerme sul legno della croce per guarire quelle piaghe e medicare quelle ferite. Le nostre… Quelle antiche parole di Geremia si sono adempiute. Alleluia!