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Le chiese riformate svizzere si preparano alle benedizioni per il matrimonio egualitario

Da luglio 2022 in Svizzera le coppie dello stesso sesso potranno sposarsi civilmente. Un’inchiesta del giornale svizzero “Reformes” ha indagato sulle condizioni di accettazione delle Chiese riformate della Svizzera romanda. L’entrata in vigore della legge coinciderà con la possibilità di unirsi anche davanti a Dio? La panoramica delle istituzioni cantonali non mostra tutte sintonia.

Nelle Chiese riformate francofone, in ogni caso, la questione non è stata ancora del tutto risolta. Se l’organizzazione ombrello (Chiesa evangelica riformata della Svizzera) aveva già dato un impulso favorevole al “matrimonio per tutte e tutti” nel 2019, ha al contempo ricordato la libera scelta delle sue chiese membro in merito a una celebrazione religiosa dedicata all’accoglienza delle nuove coppie. E non tutte le chiese cantonali hanno adattato in tempo regolamenti e norme. Ad eccezione di quelle di Ginevra, che già praticano una liturgia identica per tutte le coppie, e quelle di Friburgo, che saranno pronte, dal 1° luglio, a sposare tutti allo stesso modo.

«Quando si tratta di matrimonio, il diritto della nostra Chiesa parla di “coniugi”, senza specificare se si tratta di un uomo e di una donna. Non avremo quindi bisogno di modificare i nostri regolamenti ecclesiastici», si rallegra Pierre-Philippe Blaser, presidente del Consiglio sinodale (organo esecutivo) della Chiesa evangelica riformata del Canton Friburgo (Eerf). «La celebrazione sarà dunque simile», continua Blaser, il quale precisa però che ai pastori è stata offerta libertà di scelta sulla possibilità o meno di celebrare l’unione. Una clausola di coscienza che vale anche in tutte le Chiese riformate della Svizzera romanda. «Ciò non si è ancora verificato, ma ci organizzeremmo internamente se questo dovesse rappresentare una difficoltà per uno dei nostri ministri», nota il passtore di Friburgo.

A Ginevra, il Concistoro (organo legislativo) aveva già votato molto ampiamente, nel 2019, a favore di una benedizione identica per le coppie dello stesso sesso e per le coppie di sesso diverso. Ma che dire della liturgia nuziale? È stata adattata anche alle coppie dello stesso sesso? Secondo Adrian Stiefel, referente ecclesiale della Chiesa protestante di Ginevra (Epg) per le domande sui temi LGBTIQ+, «i ministri sono invitati a basarsi sulla liturgia in uso all’Epg, sia per le coppie eterosessuali che per le coppie omoaffettive». Inoltre, i pastori e i diaconi della Chiesa hanno intrapreso «una riflessione sui nuovi riti e l’accompagnamento di nuove forme di coniugalità e configurazioni familiari», secondo la richiesta del Concistoro. Attualmente stanno continuando questo lavoro con l’obiettivo di rinnovare e aggiornare le liturgie in vista dell’entrata in vigore del “matrimonio per tutte e tutti” il 1 luglio 2022.

Nel cantone di Vaud, da una decina d’anni, nella Chiesa riformata è possibile un «rito per i partner registrati dello stesso sesso», indipendentemente dal diritto federale. «La domanda ora è se terremo due celebrazioni separate o se ne avremo solo una», ha detto il consigliere sinodale Laurent Zumstein. «Abbiamo un sinodo a marzo, ma non saremo pronti. Il voto si svolgerà nel giugno 2022», informa il vaudois, che non esclude che avvenga una consultazione preventiva. Pertanto, se i delegati accettano di adottare un’unica liturgia, la sua applicazione dovrebbe essere ritardata di qualche mese rispetto all’entrata in vigore del matrimonio civile a luglio, per ragioni di protocollo.

Le Chiese riformate di Berna-Jura-Solothurn (Bejuso), da parte loro, sono pioniere in termini di benedizione delle coppie dello stesso sesso, praticata dal 1999 nei tre cantoni. «Il passo da fare è quindi relativamente piccolo e le liturgie sono facilmente adattabili», rimarca Philippe Kneubühler, consigliere sinodale, soddisfatto dopo un sinodo riflessivo di ottobre, intorno alla questione di un matrimonio religioso per tutti. «Di fronte a certe resistenze che sembrano essere minoritarie, abbiamo garantito ai pastori piena libertà nella celebrazione di queste unioni». L’adozione di questa liturgia unica deve ancora essere accettata dal voto al sinodo estivo previsto per la fine di maggio.

Nel Canton Vallese non è ancora stato avviato nulla. «Tuttavia, nulla vieta di praticare tali benedizioni, anche se il Sinodo non si è mai pronunciato su questo argomento», commenta Gilles Cavin, il quale aggiunge che i regolamenti ecclesiastici, anche nel Vallese, non specificano che la coppia debba essere eterosessuale. A dicembre la Pastorale – che riunisce pastori e diaconi – dovrà comunque presentare al Consiglio sinodale della Chiesa evangelica riformata del Vallese (Erev) una relazione sulla benedizione delle coppie omosessuali, «da cui si deciderà se avviare un dibattito sulla questione al sinodo», spiega il presidente dell’Erev.

La chiesa riformata del cantone di Neuchâtel nel suo ultimo sinodo di pochi giorni fa ha votato per la benedizione delle coppie dello stesso sesso, lasciando ai pastori e alla pastore la libertà di coscienza in materia.

Foto di Ericwaltr