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Germania, paragonare i vaccini all’ Olocausto è reato

Un giudice di Amburgo in Germania ha punito con una multa di 1800 euro a un uomo che alcuni mesi fa aveva scritto sul social media Facebook una nota paragonando le camere a gas all’obbligo dell’utilizzo delle mascherine per prevenire i contagi da Covid-19.

Una banalizzazione delle sofferenze causate dai nazisti agli ebrei secondo il magistrato che ha stabilito l’ammenda. La regione della Baviera ha scelto immediatamente di adeguarsi a quanto sancito dal giudice allo scopo di contrastare messaggi negazionisti e sarà dunque vietato esporre la stella di David durante le manifestazioni pubbliche dei no-vax.

Come in Italia anche in Germania le proteste contro le misure stabilite dal governo allo scopo di contenere la diffusione del Coronavirus sono strumentalizzate e fatte proprie dalle forze di estrema destra, con slogan e simboli che anche in questo caso arrivano dal pozzo più nero della storia recente del Paese.

In Germania il codice penale prevede una pena fino a 3 anni per l’apologia del nazismo. Anche l’uso del saluto romano in pubblico è sanzionato. Le autorità di polizia sono anche molto attente a oscurare post e messaggi sui social che possano in qualche maniera risultare “nostalgici”. In Italia abbiamo tutti negli occhi le immagini dei manifestanti che sfilano vestiti da prigionieri dei lager, e non si contano frasi e striscioni che paragonano Shoah e vaccinazioni. Ma di denunce e men che meno di condanne non si hanno notizie.

 

Nella foto il tribunale di Amburgo