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Liberati 2 dei 17 missionari rapiti ad Haiti

Due dei 17 missionari rapiti ad Haiti più di un mese fa sono stati rilasciati. A dare la notizia è la missione protestante statunitense Christian Aid Ministries, con sede in Ohio, con cui il gruppo era ad Haiti.

I due che sono stati liberati sono in buone condizioni, si legge in una dichiarazione pubblicata domenica scorsa dall’organizzazione missionaria, che omette di dire i nomi dei soggetti liberati, la posizione attuale o le ragioni del loro rilascio.

«Lodiamo Dio per questo! Possono essere fornite solo informazioni limitate», precisa Christian Aid Ministries, che chiede a coloro che potrebbero avere informazioni più specifiche sul rilascio di “salvaguardare tali informazioni”. 

Il gruppo di missionari, formato da sei uomini, sei donne e cinque bambini (l’età va dagli 8 mesi ai 48 anni), è stato rapito il 16 ottobre dalla banda armata chiamata «400 Mawozo», che chiede un riscatto di 17 milioni di dollari per il loro rilascio.

Wilson Joseph, leader della banda, ha minacciato di «piazzargli una pallottola in testa» se la sua richiesta di riscatto non verrà soddisfatta.

Nei giorni precedenti il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, ha affermato che il presidente Joe Biden continua a essere informato quotidianamente sul rapimento dei missionari, ed è particolarmente preoccupato per i cinque bambini del gruppo.

«Personalmente fornisco un aggiornamento sulla vicenda ogni singolo giorno al presidente, che si sta molto interessando a fare in modo che tutte queste persone tornino a casa in sicurezza», ha dichiarato Sullivan.

Wilson Joseph, capo della banda dei 400 Mawozo, è accusato di omicidio, rapimento, furto d’auto e furto di camion. Secondo quanto dichiarato al Washington Post da Gédéon Jean, direttore del Centro di analisi e ricerca sui diritti umani di Port-au-Prince, Joseph sarebbe responsabile dell’80% dei rapimenti ad Haiti tra giugno e settembre. Secondo i dati diffusi il mese scorso dal Centro, da gennaio sono avvenuti almeno 628 rapimenti, ventinove dei quali sono persone straniere; e i rapimenti sono aumentati del 300% tra luglio e settembre, con oltre 221 rapimenti durante quel periodo.

L’Ufficio integrato delle Nazioni Unite ad Haiti ha dichiarato in un rapporto di febbraio che ci sono stati 234 rapimenti nei 12 mesi precedenti, con un aumento del 200% rispetto all’anno precedente.

Cresce anche la violenza: le autorità di Haiti hanno riferito di 1.380 omicidi nel 2020.

All’inizio di novembre, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha diramato un comunicato nel quale «esorta i cittadini statunitensi a fare piani per lasciare Haiti ora tramite mezzi commerciali. I cittadini statunitensi dovrebbero considerare attentamente i rischi di viaggiare o rimanere ad Haiti alla luce dell’attuale situazione della sicurezza e delle sfide infrastrutturali».