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Cinema, a Roma la proiezione del docufilm “Centootto” sulla vicenda dei pescatori di Mazara

Domenica scorsa era la Giornata mondiale dedicata alla pesca (istituita a Nuova Delhi, in India, il 21 novembre 1997, quando per la prima volta rappresentanti di pescatori e di lavoratori del settore ittico di trentadue Paesi si riunirono per dar vita ad una loro organizzazione internazionale e si impegnarono a sostenere politiche e pratiche di pesca sostenibili a livello mondiale) e con la rubrica di cultura e società «Tra le parole» del «Culto evangelico» di Rai Radio1 siamo «andati» a visitare l’estremo occidente siciliano, Mazara del Vallo. 

Località separata dalla Tunisia da poco meno di duecento chilometri, Mazara è una cittadina la cui storia è indissolubilmente legata alla pesca: una comunità di pescatori «che, pur non vivendo più i fasti degli “anni d’oro” continua la sua attività di pesca al gambero rosso sui fondali profondi del mar Mediterraneo, a ridosso delle coste libiche, tunisine, cipriote e turche. Ogni battuta di pesca dura circa quaranta giorni, inframezzata da pochi giorni di “pausa” sulla terraferma. È in questo spiraglio di tempo che le famiglie e gli affetti si riuniscono e vivono le loro giornate di festa». 

Una tranquilla routine, d’un tratto turbata da un evento sconvolgente: il 1° settembre del 2020 l’equipaggio di due pescherecci (diciotto persone in totale) viene sequestrato al largo della Libia e trattenuto nella roccaforte del generale Khalifa Haftar. Saranno liberati il 17 dicembre 2020, dopo «centootto»giorni di prigionia. 

«Centootto», film-documentario, racconta questa storia. 

Un lavoro realizzato con la regia di Giuseppe Bellasalma, Michele Lipori e Claudio Paravati, nato da un’idea di Onofrio Rota e prodotto da Fai Cisl e Confronti – Kino. 

La sceneggiatura è corredata da immagini e testimonianze dirette, ossia il racconto dell’esperienza di alcuni membri dell’equipaggio della Medinea, uno dei due pescherecci sequestrati. 

Nel video, «il racconto – rilevano i tre registi – s’intreccia anche con chi a terra aspettava e si è adoperato per rendere possibile il ritorno dei propri cari». 

«Centootto» è «la testimonianza diretta di Marco, Piero, M’hammad (detto Franco), Onofrio (detto Nuccio), Rosetta, Rosaria, Naures e Monica… è la storia di una comunità che resiste, abbiamo cercato di restituire con un racconto corale l’ansia e la preoccupazione di queste famiglie e dell’intera comunità. Tra le testimonianze più toccanti quella di Rosetta mentre fuori impazza il maltempo e madre del peschereccio Medinea che ha già aveva perso un figlio in mare a causa di un nubifragio mentre dice “Ogni volta che mio figlio parte ho paura che arrivi il mal tempo; infatti quando fuori c’è brutto tempo io il mare non lo guardo. Proprio non lo guardo. Ho paura”. Credo che questa dichiarazione racchiuda in sé il complesso rapporto che queste persone hanno con il mare. Un rapporto fatto di rispetto e di riconoscenza ma anche di profondo timore», ha ricordato il regista Bellasalma.

Martedì 23 alle 17,15 nella sala valdese della chiesa di via Marianna Dionigi 59 a Roma, l’Associazione cinema protestante «Roberto Sbaffi» ha scelto di proporre la visione del film-doc con un incontro presieduto dal pastore Peter Ciaccio (membro del Consiglio della Federazione delle chiese evangeliche in Italia – Fcei referente per la comunicazione) insieme agli autori. 

La proiezione preceduta dall’Assemblea dell’associazione Sbaffi è un momento importante dice la presidente uscente Gianna Urizio: «L’Assemblea è un momento di verifica importante per l’associazione e di nomina del comitato e di un nuovo presidente. L’intento del nostro lavoro è proprio quello di gettare le basi per un futuro che sia traghettato da nuove generazioni di esperti, registi, teologi, appassionati di cinema. Non a caso abbiamo scelto il film “Centootto”. Il documentario è l’espressione di questa nuova generazione di protestanti che sceglie per comunicare (anche) l’immagine, il cinema, per proporre una riflessione sulla realtà, che tra l’altro oggi è molto problematica».

La rubrica «Tra le parole» a cura di Gian Mario Gillio è andata in onda domenica 19 novembre 2021 per «Culto evangelico», la trasmissione (rubrica del Giornale Radio) di Rai Radio1 a cura della Federazione delle chiese evangeliche in Italia. Per raggiungere o scaricare il podcast online è possibile collegarsi al sito www.raiplayradio.it. Nel programma è possibile ascoltare gli interventi audio di Giuseppe Bellasalma e di Gianna Urizio