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Archivissima 2022, intorno al cambiamento

A Torino, nello Spazio 35 del grattacielo del Gruppo Intesa Sanpaolo, mercoledì 10 novembre è stata presentata l’edizione di «Archivissima 2022». Il festival è dedicato alla valorizzazione dei patrimoni archivistici ed è un’occasione per celebrare la Giornata internazionale degli archivi che cade ogni anno il 9 giugno. Infatti, il festival si svolgerà dal 9 al 12 giugno e comprenderà anche la “Notte degli archivi”, in presenza e online, in cui si potranno visitare in presenza in tutta Italia le realtà che vi aderiranno. Tra le novità di quest’anno: uno spettacolo teatrale, le master class e la collaborazione con le reti territoriali.

Il Coordinamento degli istituti culturali del Piemonte, che riunisce enti e fondazioni con biblioteche e archivi e a cui aderisce la Società di studi valdesi, ha partecipato nelle edizioni precedenti: nel 2020 ha presentato un video in collaborazione con Anai Piemonte, l’Associazione nazionale archivistica italiana, che ruotava intorno al tema delle donne, mentre nel 2021 il video è stato realizzato con Aiph, l’associazione italiana di Public History sul tema “generazioni”. Rafforzare le reti di collaborazione è infatti uno degli obiettivi del Coordinamento: il festival Archivissima favorisce un ecosistema culturale in cui tale cooperazione può essere praticata e messa a fattor comune.

Nella conferenza stampa, Andrea Montorio, fondatore del festival ha spiegato: «Siamo partiti nel 2016 aprendo le porte di alcuni archivi di Torino. La pandemia ha avuto un effetto interessante, quello di dover ripensare il Festival e La Notte degli Archivi in digitale. Abbiamo proposto agli archivi di produrre un video o di realizzare un podcast e in questo modo siamo riusciti a coinvolgere centinaia di archivi da tutte le regioni, e decine di migliaia di persone come pubblico del festival. Per il 2022 la mia speranza è poter recuperare l’atmosfera delle prime edizioni, con le strade piene di gente che passa da un archivio all’altro in una serata magica».

Il tema della prossima edizione è dedicato al cambiamento #change. Perché un termine in inglese, ci si è chiesti nella conferenza stampa di presentazione. La risposta, oltre al contesto internazionale in cui Torino si colloca, viene da un riferimento pop – ha detto Micaela Procaccia, presidente Anai che sarà nuovamente partner attivo del festival – e alle canzoni che hanno segnato le svolte epocali, anche a sottolineare che gli archivi conservano tanti tipi di documenti, non solo cartacei. Vi è anche un chiaro riferimento ai cambiamenti di cui è segnata tutta la storia dell’umanità e che – come ha sottolineato Manuela Iannetti direttrice del festival – negli ultimi tempi ha acquisito un ritmo e un’accelerazione, soprattutto con la rivoluzione digitale e ultimamente con la pandemia. Non si può più parlare di “nuove tecnologie” – è stato ribadito – in quanto sono ormai entrate nell’uso di milioni di persone. L’impatto della digitalizzazione sarà anche spunto di riflessione e analisi critica e durante il festival vi saranno infatti convegni e occasioni di confronto.

Un’altra novità è rappresentata da uno spettacolo teatrale prodotto da Archivissima con il Teatro Stabile di Torino e altre istituzioni del territorio, basato su documentazione d’archivio per lo più inedita. Anche la prossima edizione sarà realizzata in collaborazione con il Polo del ’900, ha detto Matteo D’Ambrosio, affermando che il coinvolgimento di vecchi e nuovi cittadini e l’allargamento dei pubblici di riferimento, soprattutto tra i giovani, è obiettivo condiviso dagli istituti culturali. E i numeri di Archivissima sono significativi: nell’edizione passata gli archivi che hanno partecipato al festival con un video o un podcast sono stati 330, con 301 video e 106 podcast. Il sito ha ricevuto 95.000 visite e 3.400 persone si sono collegate alla diretta della Notte degli archivi mentre 280.000 sono stati gli accessi alle pagine Facebook e Instagram durante il festival: le informazioni per partecipare e tutti i materiali sono disponibili su www.archivissima.it.