1920px-albert_besnard_eve_before_the_apple_tree_eve_de_dos_devant_le_pommier_1892_nga_83853

Ascoltiamo la parola di Dio!

La donna osservò che l’albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l’albero era desiderabile per acquistare conoscenza 
Genesi 3, 6

Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà 
Romani 12, 2

La donna, Eva, osservò che l’albero era bello per la vita (nutrimento), per gli occhi (godimento), per la mente (conoscenza). Apparve così alla donna una scena meravigliosa, un tesoro inestimabile da mondo incantato, in cui affondare le mani senza reticenze, se non per il divieto che Dio aveva opposto. Difficile resistere alla tentazione di mangiarne, anche perché Eva si ritrovò sola, senza il suo compagno, lontana da Dio, tentata in ogni modo dalle parole del viscido serpente e dal desiderio di gustare la bellezza che gli si apriva davanti agli occhi. A Eva mancò qualsiasi conforto umano, in assenza di dialogo con Adamo, e qualsiasi conforto divino, nella solitudine dell’ora decisiva. 

Anche noi, come Eva, sperimentiamo spesso solitudine di fronte a quel che ci appare desiderabile. Sappiamo quanto sia desiderabile acquistare, con pochi sforzi, ricchezza, benessere, favori della società, collocazione tra “quelli che contano”. In una parola, come dice l’apostolo Paolo, veniamo trascinati a “conformarci” a questo mondo, a ubbidire alle sue sirene, a non opporre adeguata resistenza, ad allontanarci dalla parola di Dio. Così, anche per noi, come per Eva e Adamo, l’esito non può che essere disastroso. Ci aspetta un duro lavoro, spesso mal remunerato, scontri, se non guerre, con morti e feriti, malattie difficili da debellare, degrado e morte.  

L’appello che possiamo raccogliere dalla Scrittura è: ascoltiamo la parola di Dio, proviamo a dialogare, a ricercare la comunione, ad ascoltarci prima di intraprendere fughe individuali che, poi, non sono altro che tentativi di avere successo per sé e rompere la solidarietà che creerebbe benessere per tutti. Una comunità di credenti, raccolta nella preghiera e nell’ascolto reciproco, con al centro il suo Signore, è una città fortificata, difficile da espugnare.

Immagine: Albert Besnard, Eva davanti all’albero della mela, 1892