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Il Premio cinematografico Farel svela i suoi vincitori 2021

Ancorato nelle terre di Neuchâtel, il 5, 6 e 7 novembre al Cinéma Bio si è svolto il Prix Farel, Festival internazionale del cinema sulla spiritualità, l’etica e la religione. “On the line – Les Expulsés de l’Amérique” di Alex Gohari e Léo Mattei (Francia), una storia di confini e famiglie lacerate, ha ricevuto il ricoscimento per il miglior lungometraggio.

Il film dà voce ai messicani espulsi dagli Stati Uniti. Le famiglie sconvolte devono continuare a vivere senza un padre, una madre o un compagno.

Sono stati assegnati diversi altri premi, di cui tre a film francesi.

Menzione è data al lungometraggio, “The Collector”, di Pierre Maillard, storia di un uomo, perseguitato dalla Shoah e dalla deportazione della sua famiglia, che da trent’anni accumula oggetti antisemiti. Nella categoria mediometraggi, la giuria premia “Nagorno-Karabakh – una terra lacerata” di Aram Shahbazyan e Jürgen Hansen e “Uiguri – un popolo in pericolo”, Antoine Védeilhé e Angélique Forget.

Per i cortometraggi il premio va a “Fissure” Eli Jean Tahchi (Canada). Sullo sfondo del declino religioso, questo film è una testimonianza di ciò che passa attraverso gli esseri umani quando un mondo crolla.

La giuria assegna inoltre una menzione al cortometraggio “Première Neige” di Germinal Roaux (Svizzera). Quest’ultimo racconta, in questo progetto, la sua esperienza spirituale vissuta, in tempo di pandemia, all’Hospice du Simplon con la comunità dei fratelli Canonici.

Il Prix Farel si tiene ogni due anni a Neuchâtel. La prossima edizione si svolgerà quindi nel 2023.