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Pinerolo: oltre 28.000 euro raccolti per le famiglie sfollate dalla palazzina di Piazza Sabin

Sono passati 10 giorni dal terribile avvenimento che ha scosso Pinerolo la mattina del 29 ottobre, quando una violenta esplosione in una palazzina in Piazza Sabin dovuta a una fuga di gas, ha causato la morte di due persone e il ferimento lieve di altre 5. Immediatamente la comunità si è mobilitata per offrire supporto alle famiglie che hanno dovuto abbandonare lo stabile e l’amministrazione ha da subito lanciato una raccolta fondi a sostegno degli sfollati.

Campagna che ha raccolto in una settimana oltre 28.000 euro dimostrando la risposta pronta e solidale da parte della città. «La risposta dei cittadini pinerolesi costituisce uno dei pochi aspetti positivi di questa triste vicenda – sottolinea il sindaco di Pinerolo Luca Salvai – In questo momento per le famiglie sfollate un aiuto economico è certamente prezioso date le varie questioni che dovranno affrontare in questo periodo, dalla necessità di trovare nuova sistemazione alle spese legali necessarie in questa situazione. Fortunatamente parliamo di famiglie ben inserite nella società, con un lavoro e con la capacità di far fronte a una situazione difficile come questa, quindi non ho dubbi che riusciranno a risollevarsi presto. Un’altra buona notizia è la piena collaborazione da parte della compagnia assicurativa che ha garantito che farà tutto ciò che è nelle sue competenze».

La palazzina è attualmente sotto sequestro per le indagini sulle cause dello scoppio e le famiglie si trovano ancora ospitate nelle strutture alberghiere del territorio in attesa di trovare una nuova sistemazione. «Abbiamo ricevuto una richiesta di prolungamento del soggiorno alberghiero per avere più tempo di trovare una sistemazione – spiega Salvai – abbiamo deliberato in giunta un prelievo dal fondo di riserva per far fronte alle spese e quindi le famiglie saranno ospitate nelle strutture fino a cessata necessità. Mi auguro che presto queste persone possano lasciarsi alle spalle almeno l’emergenza e pensare a ricostruire una normalità dopo un evento traumatico come quello che hanno vissuto».

 

Foto di Vytautas Markunas SDB