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Firenze L’”Arte in casa”… in mostra

Oggetti della vita quotidiana che si trasformano in opere d’arte, riportando a galla ricordi di una lunga vita, magari rimasti chiusi in un cassetto della memoria, in un percorso ri-creativo che porta benessere a chi, soprattutto a causa della pandemia, si è ritrovato più solo.

Questo è lo spirito del progetto «Arte in casa», un percorso artistico individuale per anziani, a domicilio, svoltosi la scorsa primavera, promosso dalla casa di riposo «Il Gignoro» (Diaconia valdese fiorentina) insieme ad altre realtà culturali e sociali di Firenze, e realizzata con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.

Il frutto di questo lavoro, guidato da Laura Biagioli, servizio animazione del Gignoro, Annalisa De Cecco, coordinatrice del centro diurno Gignoro e servizio domiciliare, dalla fotografa Patrizia Minelli e dall’arteterapeuta Sara Di Giacomo, sarà esposto al Conventino Caffè letterario (v. Giano della Bella 20) dal 29 al 31 ottobre prossimi con apertura dalle 9 alle 23. Il 29 ottobre alle 17,30 ci sarà l’inaugurazione con buffet (per cui è gradita prenotazione al n. 340-3912355 e obbligatorio il Green Pass). Nei tre giorni, dalle 10,30 alle 11,30 e dalle 17 alle 18 sono previste visite guidate con le curatrici del progetto e gli autori delle opere.

Annalisa De Cecco ci racconta che la mostra è la prima iniziativa di restituzione del progetto, e sarà itinerante fino alla fine dell’anno: è in via di definizione un calendario con altre date e luoghi di esposizione, in quanto «molte organizzazioni stanno aprendo al pubblico proprio in questi mesi: sono già previsti due spettacoli presso il Teatro Lumière (13 novembre) e all’Arci Ex Fila quartiere 2 (il 18 dicembre). Ci hanno concesso gli spazi per una mostra a Villa Arrivabene e un Vernissage  presso l’Associazione Cirkoloco fino alla fine dell’anno».

Spiega ancora De Cecco: «Le opere sono 44, di cui 36 realizzate da anziani e 8 da operatori: il laboratorio infatti è stato disponibile anche agli operatori della struttura. Per opera intendiamo la foto su forex, realizzata dal partecipante, di un oggetto a cui è legato (dal quale ha preso avvio il progetto), del quadro su base legno rappresentante la trasformazione materica dello stesso con la tecnica del mosaico creativo che prevede materiale di riciclo (ispirata all’artista Silvia Logi, nostra partner nel progetto). Il tutto sarà corredato di un QR code per ogni opera con il testo redatto con la tecnica del Time Slips [creazione di storie a partire da un’immagine, nda] durante gli incontri (letto dagli attori facenti parte della Stanza dell’Attore)».

Il feedback è stato molto positivo, sia perché i posti a disposizione si sono esauriti in poco tempo e gli obiettivi previsti dal progetto (tono dell’umore, relazioni sociali, competenze tecnologiche, autostima, autoefficacia) sono stati raggiunti, sia per il riscontro dei partecipanti, che hanno chiesto di poter ricominciare un nuovo percorso. Infatti è allo studio una seconda edizione per cui è necessaria una ricerca fondi, spiega De Cecco, che conclude: «È stata un’esperienza bellissima per tutti e non vediamo l’ora di poterla riproporre anche ad altro pubblico. Siamo in contatto con i partecipanti della precedente edizione, che con grandissima emozione stanno attendendo gli eventi di restituzione, momento nel quale saranno protagonisti a 360 gradi».